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Glossario: lettera M


mainstreaming

Il termine di «mainstreaming», nel linguaggio politico generale, significa «la focalizzazione politica su un principale ("main") flusso ("stream") da seguire ("ing") con coerenti corsi di azione».

Il termine viene adoperato anche in aree specifiche, come negli studi e nelle politiche sulla disabilità. In questo senso, si usa il termine «mainstreaming» per garantire l'inclusione sociale delle persone con disabilità in ogni area della società. La parola è basata sull'immagine di un fiume che ha il corso principale ed alcuni affluenti: gli affluenti rappresentano le politiche speciali, frequenti nel campo della disabilità, mentre il corso principale ("mainstream") rappresenta le politiche ordinarie, dove devono essere inserite le politiche relative alle persone con disabilità.

«Mainstreaming» significa includere le persone con disabilità nelle politiche che riguardano tutta la società, ma, nello stesso tempo, significa superare gli ostacoli e le barriere, promuovendo un percorso per rendere garantire a tutti le stesse opportunità: per garantire alle persone con disabilità la possibilità di essere parte della società e godere degli stessi diritti ed opportunità di cui godono gli altri cittadini, è necessario mettere in campo azioni positive, soluzioni appropriate di inclusione, sostegni opportuni e la capacità di usare le risorse di tutti per tutti.

Malattia di Charcot Marie Tooth
Vedere Charcot Marie Tooth (malattia di).
Malattia di Ebstein

Vedere sotto «Ebstein (malattia di)».

Malattia di Legg-Perthes-Calvè
Vedere «osteocondrosi della testa femorale».
malattie metaboliche congenite

Si riferiscono ad una «malattia o malformazione che si presenta […] nell’organismo fin dalla nascita» e che coinvolge l’«insieme dei processi chimici che avvengono» nell’organismo.

(Da: www.edufamily.it).

mastectomia

La mastectomia è la rimozione chirurgica della mammella.

MCTC

Vedere «Motorizzazione Civile Trasporti in Concessione (MCTC)».

medicina estetica
 «La Medicina Estetica nasce dall’intuizione che l’uomo è sano quando è in armonia con le differenti fasi della vita, con il proprio inserimento sociale ed ambientale (…) Questa filosofia deve permeare sempre più la medicina, che, così ispirata, può garantire la salute dell’individuo nella sua globalità sia grazie al coordinamento ed all’integrazione delle più diverse attività specialistiche, sia attraverso la promozione di un'articolata ed aggiornata ricerca scientifica. La Medicina Estetica interpreta questa necessità coniugando i due principi che sono propri della sua stessa denominazione: Medicina ed Estetica, per un preciso programma di benessere fisico, psichico e sociale (…)La Medicina Estetica ha sì per obiettivo la soluzione degli inestetismi, ma il suo ultimo scopo è di più ampio respiro in quanto tende a promuovere e stimolare la costruzione e la ricostruzione di una armonia e di un equilibrio individuale»
(Da: www.lamedicinaestetica.it).
medicina fisica
«La dicitura Medicina Fisica e Riabilitazione si riferisce alla branca della medicina che si occupa della diagnosi e terapia delle malattie invalidanti. Si tratta soprattutto di malattie che comportano riduzione della funzione motoria:sequele neurologiche, osteo-articolari, muscolo-tendinee, danno cerebrale, mielolesione,algie dell'apparato locomotore ecc….»
(Da: www.wikipedia.org)
medico curante
Vedere «medico di medicina generale».
medico di continuità assistenziale

Il medico di continuità assistenziale (guardia medica) «garantisce l'assistenza medica di base a domicilio per situazioni che rivestono carattere di urgenza e che si verificano durante le ore notturne dei giorni feriali e nei giorni prefestivi e festivi con il seguente orario: i giorni feriali dalle ore 20.00 alle ore 8.00; i giorni festivi dalle ore 8.00 alle ore 8.00 del giorno successivo; dalle ore 10.00 del sabato o di altro giorno prefestivo alle ore 8.00 del giorno successivo. L'accesso è diretto.

La guardia medica ha il compito di intervenire al più presto su richiesta diretta dell'assistito e/o della centrale operativa. Il medico di guardia prescrive farmaci per terapia d'urgenza propone il ricovero ospedaliero rilascia certificati di malattia, ma solo in caso di necessità e per un periodo massimo di tre giorni».

(Da: www.aslromag.it)

medico di medicina generale

«Figura di base del sistema sanitario, definito anche "medico di base", "medico curante" o "medico di famiglia", il medico di medicina generale (spesso abbreviato con la sigla MMG) è il principale interlocutore della domanda di salute del cittadino e lo orienta nell'accesso ai diversi servizi del sistema sanitario».

(Da: www.socialinfo.it).

medico specialista
Il medico specialista gestisce il «paziente con patologia complicata o severa». Mette a diretta disposizione del medico generale «strumenti diagnostici sofisticati, per agevolare l’iter diagnostico primario». È quindi differente «il contesto in cui lo specialista ed il medico generale sono chiamati ad intervenire: lo specialista deve dirimere dubbi in situazioni specifiche (comportamento orientato sulla patologia), il medico generale è tenuto ad una accorta gestione del paziente tesa ad evidenziare possibili situazioni pericolose partendo da un complesso aspecifico di sintomi sfumati, per lo più nelle fasi precoci della patologia (comportamento orientato sul paziente). (…) Il medico generale individua i casi che necessitano di assistenza di secondo livello e fornisce allo specialista la collaborazione necessaria per l’espletamento del programma assistenziale».
 (Da: www.simg.it).
menomazione

Diminuzione, danneggiamento fisico o morale. «Indica ogni alterazione anatomica o funzionale, psichica o fisica, rispetto agli standard bio-medici generalmente accettati. È evidente la specificità medica della definizione, richiesta per un apprezzamento quantitativo e soprattutto qualitativo. Altro punto essenziale, è quello di riferimento, cioè la «normalità», che non è intesa come assoluta, quanto piuttosto come un concetto statistico di normalità in rapporto alle persone di stesso sesso ed età. Inoltre, non sempre la stessa menomazione incide in ugual modo nella vita reale di ogni persona».

(Da: www.homolaicus.com).

menomazioni
Vedere «menomazione».
microinfusori

«Il microinfusore è uno strumento dotato di un computer programmabile, un motore di precisione, un pistone e una cartuccia che contiene insulina. Con movimenti impercettibili diretti dal computer, il motore fa avanzare il pistone che spinge lo stantuffo della cartuccia, facendo così fluire l'insulina contenuta nella cartuccia verso un tubicino flessibile, il catetere vescicale.

«Il catetere vescicale termina con un'agocannula inserita nel tessuto sottocutaneo, solitamente dell'addome o, più di rado, dei glutei (parte superiore). Seguendo le impostazioni ricevute, il microinfusore infonde nell'organismo quantità di insulina, anche minime, centinaia di volte al giorno [...].

«In linea di principio il microinfusore è costantemente collegato all'organismo. Tuttavia è possibile staccarlo sia per periodi brevi (1-2 ore) sia per periodi lunghi (in questo caso l'insulina va somministrata con una classica penna). È possibile anche rinunciare, per un certo tempo o per sempre, alla terapia con microinfusore e tornare alla terapia multi-iniettiva. La parte elettronica è composta da: alcuni pulsanti che consentono di accedere ai diversi menù per eseguire le operazioni, un display per visualizzare le funzioni e le informazioni, due microprocessori (uno dei quali controlla l'altro) che elaborano le istruzioni, le traducono in impulsi diretti al motore, e allo stesso tempo rilevano eventuali errori di funzionamento attraverso centinaia di controlli al minuto».

(Da: www.microinfusori.it).

mielolesione
 La mielolesione è una lesione del midollo spinale. «Le lesioni più frequenti sono rappresentate dai traumi con frattura o lussazione vertebrale; più rare sono le lesioni meliche post-traumatiche senza evidenza di frattura o lussazione». «Oltre alla distruzione delle strutture situate nel segmento midollare colpito (livello di lesione), vi sarà l'abolizione di tutte le funzioni (motorie sensitive e viscerali) situate al di sotto del livello lesionale e normalmente controllate dai centri superiori, a causa dell'interruzione delle vie ascendenti e discendenti che collegano il midollo spinale al cervello (…). La paralisi motoria e i deficit sensitivi interesseranno tutti e quattro gli arti nelle lesioni cervicali (tetraplegia), i soli arti inferiori nelle lesioni dorso-lombari (paraplegia)».
(Da: Menarini «Blue book» 2005)
minorazione
 Il termine «minorazione», adoperato dalla Costituzione (all’articolo 38) e dalla Legge n. 104 del 5 febbraio 1992 (all’articolo 3), è sinonimo di «menomazione». Quando la «minorazione» è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa determina un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
 (Da: Centro per l’Autonomia Umbro)
minorazione progressiva
«Minorazione che avanza seguendo un andamento più o meno regolare e continuo.»
 (Da: Nicola Zingarelli, «Vocabolario della lingua italiana», Zanichelli, 2006)
minorazione stabilizzata

 «Minorazione permanente, durevole costante che non subisce alterazioni o variazioni nel tempo.»
 (Da: Nicola Zingarelli, «Vocabolario della lingua italiana», Zanichelli, 2006)

minorazioni
Vedere sotto «minorazione».
mobilizzazione
 «Procedimento mediante il quale si restituisce ad un arto la capacità di muoversi dopo un lungo periodo di immobilità».
 (Da: Nicola Zingarelli, «Vocabolario della lingua italiana», Zanichelli, 2006).
modello bio-medico (della disabilità)

Il modello bio-medico (anche detto semplicemente «modello medico») della disabilità si fonda su una concezione di malattia riduzionista e descrive la persona come «paziente» e solo in termini di malattie fisiche o psichiatriche. È un modello che non tiene conto del comportamento umano, le abilità interpersonali e comunicative, né dell'ambiente sociale e relazionale proprio della persona.

L'oggetto dell'intervento è la malattia, intesa come deviazione dalla norma di variabili biologiche e somatiche misurabili. Gli obiettivi del modello bio-medico:

  • effettuare una diagnosi di malattia;
  • impostare un trattamento terapeutico.

Focalizzandosi solo sulla malattia, il modello trascura l'importanza dei fattori psicologici e sociali nel determinare lo stato di salute-malattia della persona. Nel rapporto medico-paziente, quest'ultimo viene visto come portatore della malattia e ricettore passivo delle decisioni. Il suo punto di vista e la sua autodeterminazione sono considerati ostacoli al processo diagnostico e di guarigione.

Al modello bio-medico si contrappone il modello sociale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, soprattutto nell'ambito della disabilità, ha adottato un modello sintesi dei due precedenti: il modello bio-psico-sociale.

modello bio-psico-sociale (della disabilità)

Il modello bio-psico-sociale della disabilità proposto dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (ICF) è una sintesi del modello bio-medico e del modello sociale.

Il modello bio-psico-sociale, a differenza dei due modelli infatti, riesce a cogliere la natura dinamica e reciproca delle interazioni dell'individuo nel proprio ambiente, superando la prospettiva causa-effetto, considerando per la prima volta in modo olistico, l'aspetto medico-biologico, quello psicologico e quello socio-ambientale.

Secondo il modello bio-psico-sociale, quindi, una persona che presenta un'alterazione dei livelli funzionali o strutturali del proprio corpo, non viene più definita "svantaggiata" in un senso statico e rigido, ma, interagendo con l'ambiente, potrà vivere due condizioni:

  • una perdita o una limitazione dei propri livelli di attività e di partecipazione ai contesti di vita, qualora l'ambiente sia ostile o indifferente a causa di barriere (condizione di disabilità);
  • una buona performance nelle attività e nella partecipazione ai contesti di vita, qualora l'ambiente abbia elementi facilitatori (assenza di condizioni di disabilità).
modello sociale (della disabilità)

Con modello sociale della disabilità si intende una visione della disabilità che nasce alla fine degli anni Settanta del XX secolo in contrapposizione all'imperante modello bio-medico.

In generale, una prospettiva ispirata al modello sociale non nega l'importanza di interventi appropriati nella vita delle persone con disabilità basati sulla condizione individuale (siano essi basati sulla medicina, sulla riabilitazione, sull'istruzione o sul lavoro), ma indirizza l'attenzione sui limiti di questi interventi, tesi a favorire l'inclusione in una società comunque costruita da persone senza disabilità che, come massima aspirazione, propone l'integrazione delle persone con disabilità, senza procedere ad una vera inclusione.

Inoltre, contrariamente all'approccio bio-medico, il modello sociale sposta l'attenzione dalle limitazioni funzionali delle persone con disabilità ai problemi causati dagli ambienti "disabilitanti", da barriere e da culture che provocano forme di disabilità.

Il modello sociale è un approccio olistico che spiega quali problemi specifici vengono vissuti dalle persone con disabilità, avendo riguardo alla totalità dei fattori ambientali e culturali che ne favoriscono l'insorgenza. Fra i vari fattori disabilitanti sono compresi: l'istruzione non inclusiva, sistemi di comunicazione e informatici non fruibili da tutti, sussidi economici inadeguati, servizi sanitari e di solidarietà sociale discriminatori, trasporti, edifici pubblici, alloggi, ambienti di lavoro con barriere architettoniche, nonché la visione negativa, trasmessa da molti mass media, che considera le persone con disabilità oggetto di scerno, paura, riprovazione o compatimento.

Il modello sociale di disabilità, quindi, nasce come strumento con cui è possibile smascherare le tendenze "disabilizzanti" della società per generare politiche e pratiche in grado di facilitarne lo sradicamento.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità, soprattutto nell'ambito della disabilità, ha adottato un modello sintesi di questo modello e del modello bio-medico: il modello bio-psico-sociale.

Morbo di Behçet
Vedere sotto «Behçet (morbo di)».
Morbo di Crohn I Classe

La malattia determina alterazioni lievi della funzione, tali da provocare disturbi dolorosi saltuari, trattamento medicamentoso non continuativo e stabilizzazione del peso corporeo convenzionale (rilevato dalle tabelle facenti riferimento al sesso ed alla statura) su valori ottimali. In caso di trattamento chirurgico non debbono essere residuati disturbi funzionali o disordini del transito.


Fonte: www.crohnclub.it
Morbo di Crohn II Classe

La malattia determina alterazioni funzionali causa di disturbi dolorosi non continui, trattamento medicamentoso non continuativo, perdita del peso sino al 10% del valore convenzionale, saltuari disordini del transito intestinale.


Fonte: www.crohnclub.it

Morbo di Crohn III Classe

Si ha alterazione grave della funzione digestiva, con disturbi dolorosi molto frequenti, trattamento medicamentoso continuato e dieta costante, perdita del peso tra il 10% ed il 20% del valore convenzionale, eventuale anemia e presenza di apprezzabili disordini del transito. Apprezzabili le ripercussioni socio-lavorative.


Fonte: www.crohnclub.it

Morbo di Crohn IV Classe

Alterazioni gravissime della funzione digestiva, con disturbi dolorosi e trattamento medicamentoso continuativo ma non completamente efficace, perdita di peso superiore al 20% del covenzionale, anemia, gravi e costanti disordini del transito intestinale. Significative le limitazioni in ambito socio-lavorativo.


Fonte: www.crohnclub.it

morbo di Parkinson
«Malattia cerebrale che causa tremore, movimenti lenti e andatura strascicata e sbilanciata.»
(Da: www.sanihelp.it)
motocarrozzetta
Vedere «motoveicoli».
motocarrozzetta a tre ruote
Vedere «motoveicoli».
motocarrozzette
Vedere «motoveicoli».
motocarrozzette a tre ruote
Vedere «motoveicoli».
motocicli

I motocicli sono veicoli a due ruote destinati al trasporto di persone, in numero non superiore a due compreso il conducente. Rientrano nella categoria dei «motoveicoli».

Il Comitato Tecnico Patenti Speciali ha varato una Direttiva per l'ottenimento della patente di guida di motocicli anche alle persone con disabilità.

motociclo
Vedere «motocicli».
Motorizzazione
Vedere «Motorizzazione Civile Trasporti in Concessione (MCTC)».
Motorizzazione Civile Trasporti in Concessione (MCTC)

I compiti istituzionali della Motorizzazione Civile Trasporti in Concessione (MCTC) per quanto riguarda i veicoli sono:

  • immatricolazioni (rilascio targhe e carte di circolazione);
  • re-immatricolazioni (per deterioramento, smarrimento o sottrazione della targa);
  • duplicati carte di circolazione o di altri documenti per la circolazione;
  • revisioni annuali, periodiche e straordinarie;
  • collaudi ai sensi art. 78 Codice della Strada (ganci traino, impianti alimentazione Gpl-metano, ecc.);
  • collaudi veicoli per allestimenti o trasformazioni;
  • aggiornamento della carta di circolazione per passaggi di proprietà, cambio uso, ecc;
  • rilascio contrassegni ciclomotori.

Per i conducenti:

  • rilascio patenti di ogni categoria;
  • rilascio certificati di abilitazione professionale;
  • rilascio certificati per la guida di autoveicoli che trasportano merci pericolose;
  • duplicati patenti per smarrimento, sottrazione e deterioramento;
  • rilascio patenti internazionali;
  • conversioni patenti militari ed estere;
  • revisioni patenti di guida.
motoveicoli

I motoveicoli sono veicoli con 2, 3 o 4 ruote. Sono conducibili con patente di guida A1, A o superiore.

Fra i motoveicoli previsti dal Codice della strada, solo 3 categorie possono contare sui vantaggi fiscali riservati ai veicoli per le persone con disabilità:

  • Motocarrozzette: veicoli a tre ruote destinati al trasporto di persone, capaci di contenere al massimo 4 posti compreso quello del conducente ed equipaggiati di idonea carrozzeria.
  • Motoveicoli per trasporto promiscuo: veicoli a tre ruote destinati al trasporto di persone e cose, capaci di contenere al massimo 4 posti compreso quello del conducente.
  • Motoveicoli per trasporti specifici: veicoli a tre ruote destinati al trasporto di determinate cose o di persone in particolari condizioni e caratterizzati dall'essere muniti permanentemente di speciali attrezzature relative a tale scopo.


Approfondimenti:

Scheda Contact Center: Agevolazioni fiscali acquisto veicoli.


Riferimenti normativi:

Legge n. 120 del 29 luglio 2010, «Disposizioni in materia di sicurezza stradale» [link a sito esterno].


Vedi anche «autoveicoli».

motoveicoli per trasporti specifici
Vedere «motoveicoli».
motoveicoli per trasporto promiscuo
Vedere «motoveicoli».
motoveicolo
Vedere «motoveicoli».
motoveicolo per trasporti specifici
Vedere «motoveicoli».
motoveicolo per trasporto promiscuo
Vedere «motoveicoli».
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