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Vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità

2 aprile 2015. Terni, Caffè letterario della Biblioteca Comunale di Terni

Seminario organizzato dal Comune di Terni e dall'Associazione Vita Indipendente Umbria ONLUS, con il sostegno del Centro Servizi per il Volontariato di Terni, nell'ambito del bando "Sviluppo e promozione territoriale del Volontariato" e il patrocinio della FISH Umbria ONLUS.

In questa pagina è possibile consultare i materiali che fanno da sfondo ed integrano i temi affrontatati in occasione del seminario "Vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità" del 2 aprile 2015 e a cui faranno riferimento le attività della sperimentazione del relativo e omonimo progetto umbro.

È necessario inquadrare il tema della Vita Indipendente delle persone con disabilità partendo dai princìpi sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, redatta il 13 dicembre 2006 a New York e ratificata dall'Italia con la Legge n. 18 del 3 marzo 2009. In particolare:

Per un ulteriore approfondimento sulla Convenzione dell'ONU, si consiglia di leggere il documento sottostante, redatto dall'Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (ANFFAS).

Il diritto alla Vita indipendente, oltre a quanto sancito dalla Convenzione dell'ONU, è rivendicato da diversi anni anche dai movimenti che promuovono e tutelano i diritti delle persone con disabilità in tutto il mondo. A titolo di esempio, si riporta il Manifesto sulla Vita Indipendente curato dalla sezione italiana dell'European Network on Independent Living (ENIL).

Una volta che sono chiari i princìpi di fondo che stanno alla base del progetto di sperimentazione sulla Vita Indipendente, è opportuno accennare alle modalità con cui le persone con disabilità definiscono i propri obiettivi di vita e, quindi, le priorità che devono essere poste affinché si possano portare avanti quelle attività che permettano il rafforzamento sia della persona in generale (empowerment), sia delle sue capacità, intese come concrete opportunità che le persone hanno di trasformare i propri obiettivi di vita in funzionamenti. In questo senso, sulla scorta della «teoria delle capacità» (capability approach) formulata dall'economista e premio Nobel Amartya Kumar Sen, consigliamo la lettura del testo a cura di Mario Buggeri e Niccolò Bellanca:

Una volta individuati gli obiettivi di vita da raggiungere, è necessario valutare i giusti facilitatori per verificare quali necessitano di essere attivati e quali mantenuti. Per questo motivo, la sperimentazione prevede l'utilizzo del sistema VilmaFaber, un sistema di valutazione integrata e longitudinale centrato sulla persona e sul modello bio-psico-sociale. L'applicativo supporta la valutazione dei profili di funzionamento sfrutta l'impostazione della Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (ICF). Il sistema VilmaFABER è finalizzato alla ri-organizzazione dei servizi e degli interventi alla persona secondo un approccio globale e con una particolare attenzione alla valutazione d'impatto.

Una volta individuati i facilitatori necessari, è necessario che, insieme alla persona, venga formulato Progetto Individuale di cui all'articolo 14 della Legge n. 328 dell'8 novembre 2000. In questo senso, riportiamo una pubblicazione redatta dall'ANFFAS in merito alla richiesta del Progetto Individuale.


Area dedicata ai materiali presentati durante il convegno

Giampiero Griffo: «La strategia europea sulla disabilità ed i fondi strutturali» [link a documento in PDF].

Federico Ciani: «L'approccio delle capability: ripensare e valutare le politiche sulla disabilità a partire dal progetto di vita» [link a documento in PDF].

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