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Formazione e lavoro

In questa sezione sono presenti 6 domande

Legge n. 133/2008 e permessi lavorativi per visite specialistiche

Sono dipendente INPS invalida civile al 67% per problemi ortopedici; vorrei sapere, se possibile, se come invalidi civili possiamo ricorrere avverso la trattenuta effettuata nei giorni di malattia a seguito del citato decreto. Da molte parti si sostiene l'incostituzionalità del decreto in questione, ma i sindacati, e persino la trasmissione «Mi manda RAI TRE», da me interpellati, nicchiano e se ne lavano le mani. Non sono una fannullona assenteista, ma come invalidi civili siamo più esposti di altri a patologie; inoltre qui a Bari gli ambulatori ospedalieri funzionano quasi sempre solo al mattino: quindi per sottoporci a visite specialistiche, accertamenti diagnostici, terapie riabilitative, ecc., possiamo scegliere tra prendere il giorno di malattia e pagare per la trattenuta Brunetta, pagare per visite private, o prendere un giorno di ferie, cioè pagare comunque, malgrado la già congrua trattenuta mensile per il contributo al servizio sanitario nazionale, su stipendi non certo da nababbi. Ma gli invalidi civili sono o non sono una categoria protetta? Possiamo ricorrere, ed a quale organo (tribunale civile, TAR, Corte Costituzionale)? Spero in una vostra risposta e, scusandomi per il disturbo, ringrazio e porgo cordiali saluti.
Pubblicato il 27/03/2009 - letto 6490 volte - 0 file allegati


Il lavoro che dovrebbe fare un invalido civile

Salve, mi rivolgo a voi perchè essendo un invalido civile al 65% e lavoro presso una grande azienda dall'8 gennaio 2007, assunto come invalido civile ma non ho mai eseguito il lavoro che dovrebbe fare un invalido civile. Dal momento in cui ho chiesto i miei diritti è stato peggio, mi hanno assegnato una mansione ancora peggiore meno retribuita, perchè da turnista sono passato a giornaliero e sapendo che ho problemi di deambulazione e problemi al midollo osseo, mi hanno messo fisso sul muletto a fare il facchino. Comunque per farla breve anche dove stavo prima erano sei postazioni di una linea ciclo-continua di queste sei postazioni ce n'era una che era adeguata ad un invalido civile, ma non mi hanno mai fatto avvicinarci. Sono sempre stato emarginato e discriminato, sia dal responsabile del mio reparto sia da qualche capoturno e sia dal responsabile dello stabilimento e sicurezza. A chi mi posso rivolgere per denunciare l'accaduto visto che l'ufficio delle pari opportunità di Ravenna si occupa solo di donne mentre un avvocato mi ha risposto che ci vogliono le prove, io credo di averle, ma lui ha risposto che dopo i miei colleghi si tirerebbero indietro. Il fatto è che non gliela voglio far passare liscia sennò verremo trattati sempre come la spazzatura e credo che non sia corretto nei confronti di tutti gli invalidi civili. Vi ringrazio anticipatamente
Pubblicato il 14/05/2009 - letto 4307 volte - 0 file allegati


Permessi lavorativi: fare ricorso in caso di negazione?

Buon pomeriggio. Con la presente intendo ricevere una concreta risposta, al fine di presentare eventuale ricorso. Il parere nr. 13/08 del Dipartimento Funzione Pubblica, per noi Carabinieri, che valenza ha? Mi spiego… il mio Comando mi ha rigettato l'istanza del beneficio dei tre giorni mensili ai sensi dell'art.33/3° comma della Legge 104/1992, perché l'Avvocatura Generale dello Stato, con parere del 18.12.2007 (CHE NON RIESCO A TROVARNE TRACCIA ED A TAL PROPOSITO CHIEDO GENTILMENTE SE POSSO RICEVERNE COPIA), sostiene l'inapplicabilità al personale delle Forze di Polizia dell'interpretazione data al concetto di esclusività e continuità della circolare INPS 90/2007 e conferma pertanto la piena legittimità delle disposizioni vigenti per l'Arma dei Carabinieri. Sono in possesso di una circolare del C.do Generale dell'Arma dei Carabinieri che - in breve - ne fa riferimento e recita che sia il consiglio di stato sia l'Avvocatura Generale dello Stato, nel corpo di specifico parere, hanno espresso un orientamento che, nel riconoscere la particolare funzione svolta dalle Forze Armate e di Polizia, ha confermato la piena legittimità delle disposizioni attualmente vigenti nell'Arma. Poi mi hanno contestato anche il requisito di esclusività in virtù della sentenza nr.6813 del Consiglio di Stato del 31.12.2007 (anche qui c'è stato un errore di trascrizione, ovvero la sentenza indicatomi quale nr. 68/03 - e non 6813- non esiste) … ma se non ho letto male questa sentenza (la nr. 6813) è relativa ad una richiesta di trasferimento (ai sensi dell'art.33/5° comma L.104/1992). Che c'entra con la mia istanza intesa ad ottenere i permessi ai sensi dell'art.33/3° comma della L. 104/1992? Premesso quanto sopra, vi chiedo (gentilmente)… ho dei motivi per ricorrere?Grazie.
Pubblicato il 23/07/2009 - letto 1988 volte - 0 file allegati


L'inappropriatezza del Centro per l'Impiego può essere denunciata?

Ho una patologia di carenza di proteina S. con vari episodi trombotici. Sono stato avviato a lavoro dall'ufficio collocamento obbligatorio provinciale in una azienda edile come operaio. Come può una commissione mandare un invalido con una patologia del genere in un cantiere edile con l'attività che comporta altamente rischiosa. La mia salute si sta aggravando dato che ho danni fisici (embolia polmonare, trombosi gamba destra, sindrome di occlusioni intestinali, infarto alla mesenterica ecc). Vorrei sapere se posso appellarmi e cambiare lavoro. Posso denunciare l'ufficio? Cordiali saluti
Pubblicato il 7/08/2009 - letto 1153 volte - 0 file allegati


Cosa fare contro le situazioni di mobbing?

Sono un'Infermiera Professionale alle dipendenze dell' A.S.P. di Vibo Valentia, da ormai 11 anni. E in questi anni ho già collezionato almeno 14 ordini di servizio anche non motivati dall'azienda ospedaliera in questione, i quali, gradatamente, mi hanno generato uno stato di depressione, peraltro certificato. Si precisa che tali spostamenti avvengono ogni qualvolta si verifichi un'esigenza di personale da spostare per ricoprire posti lasciati vacanti. Ma la cosa più interessante è che a supplire di tali situazioni sia sempre in misura sproporzionale sempre io e pochi altri. Secondo voi sarebbe il caso di segnalare il caso alla Consigliera delle pari opportunità? Oppure a chi altri potrei rivolgermi che non siano le associazioni sindacali locali (in quanto rappresentano più l'Azienda che i lavoratori non Raccomandati)? Grazie per l'attenzione.
Pubblicato il 16/10/2009 - letto 1321 volte - 0 file allegati


La mia azienda mi ha discriminato con un contratto a me sfavorevole. Che fare?

Sono diventato un ex dipendente di una Grossa Società Multinazionale ed essendo in uno stato fisico particolare, 80% di invalidità civile e riconoscimento dello stato di Handicap, sono stato invitato dall'azienda, dopo il riconoscimento dell'inabilità all'esercizio della mansione da parte del Medico di Fabbrica, a partecipare alla Mobilità Volontaria sennò (a detta del Responsabile ) a chiusura di detta Mobilità, all'azienda non sarebbe rimasto altro che licenziarmi per impossibilità di collocarmi ad altra mansione. Impossibilitato a tener testa all'azienda per il problema fisico e lo stress, ho accettato le condizioni della messa in Mobilità che tra le righe dell'accordo enuncia: «[...] dichiara di ritenersi tacitato di ogni sua pretesa o diritto, rinunciando altresì ad eventuali impugnazioni a qualsiasi titolo [...], ragione o causa che abbiano in oggetto il pregresso lavoro con [...], così che il rapporto di lavoro resta definitivamente estinto alla data del 31 maggio 2009; in particolare, tale rinuncia concerne relativo alla risoluzione del rapporto di lavoro e la natura giuridica del rapporto di lavoro, trattamento di fine rapporto, [...], risarcimenti quale ne sia il titolo o la ragione ivi compreso quello del danno biologico, ogni e qualsiasi trattamento economico [...], e comunque null'altro volendo escludere anche se qui non espressamente richiamato». [...] «Con la sottoscrizione [...] le parti si danno reciprocamente atto dell'estinzione totale di ogni materia del contendere in ordine a tutto il rapporto di lavoro tra loro intercorso ed alla risoluzione, consapevoli degli effetti estintivi propri della conciliazione in sede sindacale ai sensi della legge 11/08/1973 n. 533». Dopo la firma sono venuto a conoscenza di un migliore trattamento economico perpetuato ad altra persona, che aveva lo stesso livello lavorativo e anzianità lavorativa, questo lo ritengo discriminatorio per il mio stato di Handicap di cui la Società era ed è a conoscenza. Ora mi viene detto che non c'è possibilità di contestazione in quanto ho accettato la rinuncia all'impugnazione che è prevista (solo per la mia persona). Inoltre della discriminazione ne sono venuto a conoscenza solo dopo la firma dell'Accordo ed esso ritengo che debba essere fatto rispettando tutte le norme e Leggi Vigenti. Per mia cultura personale ho trovato delle indicazioni all'art. 4 e 5 della legge n. 533 , richiamata anche nell'accordo, che penso dia indicazioni sull'impugnabilità dell'accordo, e di cui vi chiedo la fattibilità . Ma La cosa che ritengo dia più valore all'impugnazione è la Discriminazione in base alla Dl del 9 luglio 2003 n. 216 art 1 e art 2 comma 1°, comma 3 , art 3 comma b . In quanto come potete capire si è usato un sottile ricatto per l'accettazione alla mobilità . Vi chiedo se posso impugnare il lodo tutto o in parte secondo La vostra conoscenza ed esperienza e se sareste disposti ad affiancarmi come Associazione nell'impugnativa. Della Discriminazione ne sono venuto a conoscenza Ufficialmente dopo la firma dell'accordo, da documento ufficiale di altra persona in mio possesso in fotocopia. Siccome la trasgressione è susseguente alla firma e la Legge va rispettata soprattutto verso le Fasce deboli, il lodo è impugnabile anche per i tempi di messa a conoscenza della trasgressione. Buon lavoro e grazie dell'attenzione.
Pubblicato il 20/10/2009 - letto 1546 volte - 0 file allegati


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