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Prima conferenza regionale sulla condizione delle persone con disabilità

Pubblicato il 3/12/2015 - Letto 2567 volte
Il 30 novembre si è tenuta la prima conferenza regionale sulla condizione delle persone con disabilità con lo scopo di restituire il lavoro che ha visto impegnato l'Osservatorio regionale, con la finalità di individuare gli strumenti per un'effettiva inclusione delle persone con disabilità.

Lo scopo della Prima Conferenza regionale sulla condizione delle persone con disabilità, che si è tenuta Lunedì 30 novembre 2015, organizzata dall'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità - in collaborazione con Villa Umbra - è stato quello di restituire il lavoro che ha effettuato l'Osservatorio in questo primo mandato (che è iniziato all'inizio del 2013) che ha avuto l'obiettivo non solo di rilevare la condizione delle persone con disabilità, ma anche di redigere il programma d'azione regionale 2016-2018.

Il Programma di azione, in linea con quello nazionale, raccoglie le istanze dei gruppi di lavoro sulle tematiche che hanno costituito i lavori di questi anni:

  • Autonomia, vita indipendente e empowerment della persona con disabilità: le politiche pubbliche, sociali, sanitarie e socio-sanitarie di contrasto alla disabilità;
  • Istruzione, formazione e lavoro: l'inclusione e la protezione sociale;
  • Accessibilità nella prospettiva dell'Universal Design: informazione, partecipazione, mobilità e servizi.

Due i momenti centrali della giornata: la presentazione dei lavori finali dell'Osservatorio e la tavola rotonda per definire politiche inclusive.

La presentazione dei lavori dell'Osservatorio, incentrati verso le politiche di inclusione e di sviluppo, sono stati introdotti da Andrea Tonucci, in rappresentanza della FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), che ha presentato il quadro fondamentale, centrato sui diritti umani fondamentali, dentro il quale deve muoversi il progetto di vita della persona con disabilità. Se gli obiettivi di vita, mossi dai desideri personali di ciascuna persona con disabilità, devono trovare nel Progetto Individuale la propria elaborazione funzionale per attivare un appropriato sistema di interventi, dal canto loro le istituzioni e la politica devono operare affinché la vita indipendente possa trovare una propria definizione operativa e giuridica all'interno di una specifica legge regionale.

Una volta chiarito il quadro di riferimento, tutti gli altri ambiti sono stati introdotti da un/una rappresentante del tavolo relativo, con specifici focus su: accertamenti sanitari, istruzione, lavoro e accessibilità.

Rispetto agli accertamenti sanitari, Patrizia Cecchetti della USL Umbria n. 1 ha ribadito l'importanza di adottare un approccio condiviso e un linguaggio che sia in linea con quanto previsto dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (ICF) e che veda nell'Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) delle Aziende Sanitarie Locali un ruolo di supervisione del Progetti Individuali.

Nell'ambito dell'istruzione, Giulia Ceccarelli della FAND Umbria ONLUS (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) ha sottolineato l'importanza della certificazione del bisogno quale diritto ed elemento di pari opportunità che deve convogliare nel Piano Educativo Individualizzato nelle modalità che già si sperimentano a Terni con le scuole che fanno parte della «rete ICF».

L'importanza di individuare il lavoro appropriato per le persone con disabilità, secondo Carla Trampini dell'ANCI Umbria, richiede la capacità di rendere operativo il capitale umano e sociale che è già presente in questa regione.

In merito all'accessibilità, Maurizio Angelici della Regione Umbria ha ribadito la centralità della scelta politica come input fondamentale per poter incidere effettivamente sulla fruibilità dell'ambiente per le persone con disabilità.

A questa fase di interventi programmati, è seguita la discussione con i rappresentanti delle due Federazioni di associazioni di persone con disabilità a livello nazionale (FISH e FAND), Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano, con Alfredo Ferrante, rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e con Federico Ciani, rappresentante del laboratorio ARCO dell'Università degli Studi di Firenze.

L'ultima parte ha visto una sorta di tavola rotonda che aveva la funzione di passare dalle politiche programmatorie alle politiche inclusive.

Significativi, a questo proposito, gli interventi di Francesca Malafoglia e di Edi Cicchi, entrambe Assessore alle politiche sociali rispettivamente dei Comuni di Terni e Perugia, ma in questa sede coordinatrici della Consulta, rispettivamente, delle Pari Opportunità e Partecipazione dell'ANCI e della Consulta Politiche sociali, Welfare e Disabilità Cicchi. Entrambe hanno ribadito la centralità di Agenda 22 nella condivisione delle politiche per l'inclusione delle persone con disabilità.

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