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Firmato il Protocollo d'Intesa tra il Comune di Terni e il CIP Umbria per gli impianti sportivi accessibili

Pubblicato il 16/05/2014 - Letto 2771 volte
Il 28 aprile 2014 è stato firmato dal Comune di Terni e dal Comitato Italiano Paralimpico Umbro (CIP Umbria) un Protocollo d'Intesa per favorire l'accesso delle persone con disabilità agli impianti sportivi. Il Protocollo prevede l'avvio di una collaborazione tecnico-professionale nella valutazione e nell'approvazione dei progetti di realizzazione e di adeguamento degli impianti sportivi al fine di garantirne la massima fruibilità per l'avviamento allo sport delle persone con disabilità. Le Associazioni che rappresentano le persone con disabilità e ne tutelano i diritti (tra cui quello allo sport) e che sono aderenti alla FISH Umbria ONLUS e alla FAND Umbria ONLUS, anche se non formalmente coinvolte nella stipula del Protocollo, si dichiarano pronte a dare il proprio contributo e a vigilare sulla concretezza e sull'appropriatezza degli impegni assunti dal Comune e dal CIP Umbria.

Il Comitato Italiano Paralimpico Umbro (CIP Umbria), lo scorso 28 aprile, ha promosso la stipula di un Protocollo d'Intesa con il Comune di Terni finalizzato all'avvio di una collaborazione tecnico-professionale nella valutazione e approvazione dei progetti di realizzazione e di adeguamento degli impianti sportivi al fine di garantirne la massima fruibilità alle persone con disabilità.

Gli obiettivi sono quelli di garantire alle persone con disabilità:

  • l'accesso agli impianti sportivi o agli spazi pubblici destinati comunque all'attività sportiva;
  • l'attuazione di politiche sportive finalizzate a promuovere il diritto allo sport per tutti;
  • la piena inclusione attraverso il potenziamento delle attività di concertazione e di confronto con enti e Associazioni di categoria.

Al di là delle specifiche previste nel Protocollo d'Intesa contenuto nella Delibera di Giunta Comunale n. 129 del 16 aprile 2014, ci preme fare alcune considerazioni: l'impegno preso dal CIP Umbria e dal Comune di Terni è senz'altro fondamentale per garantire l'accesso allo sport alle persone con disabilità (come atleti o come spettatori), ma l'efficacia di tale impegno sarà più cogente quando tutte le Associazioni locali che da anni promuovono e tutelano i diritti delle persone con disabilità saranno coinvolte in tutte le fasi dell'Accordo.

A questo proposito, nelle premesse dell'Accordo, si fa riferimento alle Regole Standard per il Raggiungimento delle pari opportunità per le persone con disabilità, firmate dall'ONU nel lontano 1993, e di conseguenza, anche se non citato, al progetto "Agenda 22", avviato dal Comune di Terni nel 2006 (con Delibera della Giunta Comunale n. 93 del 23 febbraio 2006) per realizzare un Piano di Politiche per la Disabilità (originariamente il progetto trovava le sue fonti normative nelle suddette Regole standard).

Il riferimento alle Regole Standard richiama, evidentemente, un coinvolgimento diretto delle Associazioni che nel nostro territorio sono già formalmente impegnate ai tavoli di lavoro di "Agenda 22".

Le Associazioni aderenti alle due Federazioni umbre che le rappresentano (la FISH Umbria ONLUS - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap e la FAND Umbria ONLUS - Federazione tra le Associazioni Nazionali di Disabili), pertanto, si dichiarano pronte a dare il proprio contributo ed a vigilare sulla concretezza e sull'appropriatezza degli impegni assunti dal Comune e dal CIP Umbria.

Per quanto riguarda la concretezza degli impegni, ovviamente, si dovrà aspettare che la nuova Giunta (che verrà eletta il prossimo 25 maggio) sia operativa.

Per quanto riguarda l'appropriatezza dei contenuti del Protocollo d'Intesa, la definizione di «disabilità» cui si fa riferimento risulta essere obsoleta alla luce dei princìpi della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità: la definizione utilizzata sembra ricalcare la datata definizione della Legge n. 104 del 5 febbraio 1992, superata ampiamente sia dal modello proposto dalla Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute (ICF) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, sia dalla stessa Convenzione dell'ONU (si legga la definizione di «disabilità» proposta dall'OMS e dall'ONU).

L'aver chiaro che cosa si intenda per «disabilità» e chi siano le «persone con disabilità» rappresenta le condizioni necessarie per la realizzazione di interventi appropriati, in grado, quindi, di evitare discriminazioni e di produrre pari opportunità.

Fortunatamente, nel corso degli anni, una partecipazione sempre più ampia e attiva dei titolari dei diritti sanciti ha contribuito a produrre cambiamenti positivi nei princìpi e nelle politiche: è ormai chiaro a molti, anche se non a tutti (vedi la questione riguardante l'accesso alla parte inferiore di Ponte Carrara), come sia superato il tempo in cui bastava fare «lo scivolo per risolvere il problema dei disabili».

È auspicabile per tutti che il Protocollo d'Intesa possa contribuire ad creare le migliori condizioni per produrre Politiche ed interventi in grado di rendere concretamente esigibile un diritto fondamentale quale quello allo Sport (vedi articolo 30 della Convenzione dell'ONU).

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