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Integrazione scolastica e universitaria

In questa sezione sono presenti 15 schede

Quale formazione occorre per l'assistenza ad personam agli alunni con disabilità?

Buongiorno, faccio parte della Commissione Scuola di un piccolo comune. Vi scrivo perché volevo sapere se posso avere da Voi una semplice informazione. Il mese scorso è stato approvato il Piano Scuola comunale in cui sono previsti interventi di sostegno e supporto per i bambini con handicap. Su mia precisa domanda il Dirigente Comunale mi ha informato che i curricula degli educatori professionali della cooperativa che effettueranno il servizio ad personam non devono soddisfare requisiti particolari di legge perché per le specifiche assistenze ad personam per disabilità attualmente non ne esistono. Io penso invece che per le assistenze ad personam di persone disabili (e quindi anche per i bimbi delle scuole primarie e secondarie) valgano i principi generali legati all'assistenza ad personam e cioè quanto segue: «Si definiscono "educatori professionali" coloro che hanno conseguito la laurea in scienze dell'educazione presso le facoltà di scienze della formazione o il Diploma Universitario di Educatore Professionale previsto dal DM 520/98, ovvero che sono in possesso del diploma di laurea per educatori professionali (Facoltà di Medicina) previsto dal Decreto interministeriale 2 aprile 2001, o titolo ad esso equipollente o equivalente ai sensi della legge 42/99, od ai sensi del DM Sanità 29/03/1984, o da altre normative regionali o provinciali. Le equipollenze con il diploma universitario per educatore professionale sono riportate dal DM Sanità del 27 luglio 2000».
Aggiornato il 15/11/2011 - letto 6697 volte - 0 file allegati


Secondo quale criterio viene attribuita l'assistenza specialistica ad un alunno con disabilità?

Sono il padre di una bambina di otto anni affetta da tetraparesi spastica. La bimba frequenta la seconda classe della scuola primaria e le sono state assegnate 11 ore per l'insegnamento di sostegno e 18 ore di assistenza specialistica ma il Comune che eroga quest'ultimo servizio non ha dato la possibilità di gestire il monte ore d'assistenza specialistica in maniera razionale per le esigenze della scolara imponendo un massimo giornaliero di tre ore e lasciando così senza affiancamento la piccola per diverse ore settimanali. La richiesta avanzata dal gruppo H di distribuire le ore in oggetto liberamente e senza vincoli non è stata accolta. Vi chiedo gentilmente se è possibile far qualcosa per far desistere il Comune. Grazie
Aggiornato il 4/02/2009 - letto 1078 volte - 0 file allegati


Sostegno e DSA

È sempre previsto il sostegno per alunni che hanno una diagnosi di DSA (dislessia, disgrafia, discalculia)?
Aggiornato il 11/05/2011 - letto 842 volte - 0 file allegati


Un alunno con disabilità deve frequentare la scuola con orario ridotto se l'insegnante di sostegno non è presente l'intera giornata scolastica?

Sono la mamma di un ragazzo asperger che frequenta il primo anno di una scuola superiore per grafici. il ragazzo è interessatissimo agli studi e dotato,ma ha avuto ed ha seri problemi di relazione con gli alunni ed è stato da subito oggetto di emarginazione,"dispetti" e derisioni,anche a causa delle sue modalità maldestre di porsi. Ultimamente ha avuto reazioni aggressive (calci,strattonamenti) nei confronti dei compagni in una situazione di stress:ciò che appare alla base,ufficialmente,di questi comportamenti,è stata la tendenza di molti alunni ad entrare in ritardo,marinare la scuola,saltare le ore di lezione. Per la rigidità e il "virtuosismo" di mio figlio questo è inaccettabile(lui stesso non vuole mai saltare ore di lezione e si preoccupa esageratamente per le proprie assenze. Da parte del dirigente ho trovato un atteggiamento rozzo e sommario("non mi voglio trovare nei guai!!" e la perentoria proposta,tout court,di far fare a lui un orario ridotto(premetto che ha il profitto migliore della classe)in modo che gli insegnanti possano controllarlo meglio,attraverso la presenza del sostegno.Una tale proposta,attuata con modalità molto perentorie e dure,mi ha atterrita,anche perché porterebbe sicuramente a un vero crollo per mio figlio oltre che a reazioni imprevedibili da parte sua,andandolo a colpire sull'unica identità accettabile che sente di avere,e proprio nel punto che ha fatto esplodere il suo malessere.I suoi curanti non sono d'accordo,ma il ricatto della scuola è durissimo.Sono costernata. A chi posso rivolgermi? perché tale sommarietà nel rifiutare di affrontare i problemi alla radice?Vi prego aiutatemi. AnnaMaria
Aggiornato il 13/06/2008 - letto 10166 volte - 0 file allegati


Una scuola parificata deve garantire il sostegno ad un alunno con disabilità?

Buongiorno chiedo a voi perché a fine anno, sedutoci a tavolino per l'iscrizione del prossimo anno, la scuola di mia figlia - scuola privata parificata - mi ha presentato un conto di 3.900 Euro dicendomi che l'insegnante di sostegno che ha mia figlia, che le fa 6 ore settimanali di lezione, è da pagare a parte, senza che me lo avevano mai detto prima e non c'è scritto neanche sul modulo di iscrizione! Ma come è possibile se leggendo degli articoli leggo che se è parificata dovrebbe provvedere lo stato? Grazie
Aggiornato il 16/05/2013 - letto 1128 volte - 0 file allegati



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