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Scuola e Università

In questa sezione sono presenti 4 domande

Come tutelare il diritto all'integrazione scolastica

Sono la mamma di un ragazzo oggi 20enne con difficoltà di apprendimento nel campo logico astratto, "lieve deficit cognitivo," deficit che l'incompetenza e il disinteresse della scuola ha ingigantito creando nel ragazzo demotivazione, bassa autostima quando bastava supportarlo con i dovuti accorgimenti. È giunto a frequentare il 5 anno serale del tecnico dopo un percorso di dura lotta. Accordate 9 ore di sostegno, tutto bene, ma all'inizio di ottobre il C. di c. lo esclude dagli esami e si pronuncia per una differenziata affiancata ad uno stage che suppliva con l'operatività, la teoria. Lo stage è partito solo il 23 aprile senza il programma sottoscritto, nel frattempo i docenti hanno parcheggiato il ragazzo, lo hanno "scaricato", non era più di loro competenza né hanno rispettato quanto scritto nel Pei, nonostante le lettere inviate dalla famiglia al dirigente per una verifica. Il ragazzo ha perso in entusiasmo e motivazione. Il 29 aprile su sollecitazione della famiglia c'è stato un C. di c. alla presenza della referente per l'integrazione. C'è stato lo scontro, ovviamente ma conclusione, il ragazzo resta escluso dagli esami, non so cosa riceverà a fine anno (non ha acquisito nessuna competenza) dovrà essere presente in tutte le ore (regola non valida per gli altri), sarà costretto a frequentare l'anno prossimo senza alcuna garanzia ma lui è stanco della scuola, che non gli ha mai dato nulla se non frustrazioni, anche perché dovrà affrontare nuovi compagni, nuovi docenti. È una lotta continua, qui tuteliamo la discriminazione altro che diritti, questi ci sono ma sulla carta e bisogna lottare perché siano rispettati, organizzazioni e associazioni sono così lontane dai nostri problemi quotidiani! Cordialmente
Pubblicato il 15/05/2009 - letto 1220 volte - 0 file allegati


Decisione in merito alla bocciatura di un alunno con disabilità

Vi scrivo per avere sostegno legale nei confronti della scuola che frequenta mio figlio, con diagnosi di "lieve ritardo mentale" dovuto a motivi di cui avrei bisogno di tempo per spiegare. Ma la mia richiesta di aiuto e se possibile ultrarapida perché ho chiesto alla scuola che mio figlio non maturo per passare alla terza che venisse rimandato in seconda: preciso che la legge dice che solo su richiesta dei genitori si può rimandare un alunno con H, ma la scuola mi ha risposto picche, per il fatto che io ho contestato il loro comportamento nei confronti di mio figlio. Ma anche questa storia richiede tempo e visione del programma svolto e tutta la documentazione che segue. Perciò vi chiedo se possibile di rispondermi al più presto per capire se si può chiedere che venga rimandato da esperti del provveditorato o come si può fare. Grazie per l'attenzione
Pubblicato il 22/06/2009 - letto 3590 volte - 0 file allegati


Richiesta di appoggio da parte delle associazioni al fine di tutelare il diritto di studio e integrazione ai ragazzi con disabilità

Sono Cinzia Scotoni, genitore di un ragazzo diversamente abile e lavoro nell'ambito della scuola. Come spesso succede bisogna lottare per ottenere ciò che i nostri figli dovrebbero avere per diritto se fossero applicate le norme già vigenti. Vi chiedo di valutare e sottoscrivere ciò che si richiede nella lettera (vedi allegato) che intendo inviare (a nome di tutti i genitori rappresentati dalle associazioni) ai vari organi di competenza al fine di ripristinare il diritto di studio e integrazione, favorito dal docente di sostegno, applicato a livello nazionale, ma che nella provincia di Perugia è stato disatteso o almeno applicato in modo arbitrario. La richiesta di sottoscrizione è piuttosto urgente in quanto gli organici (posti di lavoro in rapporto agli alunni) saranno resi attuativi nei prossimi giorni (15 luglio) ed intervenire a "giochi" fatti diventerebbe impossibile. Potrete dare comunicazione di adesione alla sottoscrizione o comunque suggerimenti tramite telefono: 075-6099022; cel: 3489307661, op. 3358171943, possibilmente entro sabato 11 luglio in modo tale che possa inviare la lettera in tempo utile. Se avete altre proposte d'intervento fatemi sapere. Grazie.
Pubblicato il 4/08/2009 - letto 1183 volte - 0 file allegati


Quando il programma scolastico viene deciso da specialisti privati

Buongiorno, sono un docente di sostegno di un alunno cerebroleso. La famiglia vuole a tutti i costi che il proprio figlio a scuola segua un programma di lavoro (prescritto da una fisioterapista e da un pedagogista) che è in netta contraddizione con il servizio di NPI che ha in carico l'alunno e che non tiene conto delle indicazioni della scuola, delle risposte al lavoro prescritto, né tanto meno dei progressi effettuati dal bambino con altre metodologie di lavoro. La scuola è costretta ad assoggettarsi alle prescrizioni che arrivano dai due specialisti privati? C'è una normativa di riferimento o un modo per legittimare e salvaguardare il ruolo della scuola? Certo di un cortese riscontro, saluto cordialmente.
Pubblicato il 29/06/2010 - letto 1507 volte - 0 file allegati


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