Dopo quello del Movimento 5 Stelle, un altro atto sulla Vita Indipendente viene presentato a Palazzo Spada: l'autore è il Consigliere del Partito Democratico Stefano Desantis che, insieme ad alcuni suoi colleghi della maggioranza, ha presentato al Presidente del Consiglio Comunale un atto di indirizzo che vincola Giunta e Sindaco nella realizzazione della presa in carico globale della persona con disabilità, nella stesura del Progetto Individuale e nell'erogazione di contributi per l'assistenza indiretta.
Accogliamo positivamente l'atto di indirizzo sulla Vita Indipendente che alcuni Consiglieri del Partito Democratico (PD) - a partire dal primo firmatario Stefano Desantis - hanno inviato al Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, al Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Mascio, all'Assessora ai Servizi Sociali Francesca Malafoglia e alla Segreteria Generale del Comune.
L'atto si apre con una dettagliata premessa in cui vengono richiamate, come cornice imprescindibile da cui partire, la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, la legge nazionale di ratifica - Legge n. 18 del 3 marzo 2009 [link a sito esterno] e la sottoscrizione della Convenzione stessa da parte di Palazzo Spada con Delibera di Giunta Comunale n. 593 del 4 dicembre 2008.
Seguono le principali leggi italiane in materia: in particolare, la Legge n. 162 del 21 maggio 1998 [link a sito esterno] che introduce nell'ordinamento italiano i progetti di vita indipendente con assistenza personale autogestita; la Legge n. 328 dell'8 novembre 2000 [link a sito esterno] che individua, all'articolo 14, il Progetto Individuale. Viene fatto un rimando anche al Fondo Nazionale sulla Non Autosufficienza e a quello regionale introdotto con la Legge regionale n. 9 del 4 giugno 2008.
L'atto, entrando nel merito dell'assistenza indiretta, si propone di perfezionare quanto già previsto in materia in una recente Delibera della Giunta Comunale (la n. 185 del 14 maggio 2014), la quale - si legge nella proposta - faceva «riferimento alla sola assistenza familiare e che invece il riconoscimento della vita indipendente comporta necessariamente la possibilità da parte della persona con disabilità di essere messo nella condizione di potersi avvalere di un assistente personale (assistenza indiretta auto-gestita)» (della figura dell'assistente personale, diversa dall'assistente familiare per mansioni e modalità operative, si è detto in questo focus).
L'atto di indirizzo, rifacendosi all'articolo 19 della Convenzione dell'ONU, prosegue con le stringenti, forse non ancora da tutti condivise, considerazioni che seguono i princìpi di fondo dell'approccio sulla Vita Indipendente: «le persone con disabilità devono avere la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere […]; avere accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l'assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società […]; che i servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità […]».
Dopo queste considerazioni di carattere generale, il documento impegna il Sindaco e la Giunta Comunale in una serie di azioni che vedono il diritto alla Vita Indipendente ancorato alla presa in carico globale, fondata sul Progetto Individuale, che deve essere garantita nel nostro territorio con la stipula di un accordo di programma che ne sancisca la sperimentazione ed implementazione, con il coinvolgimento dei partner della rete. Inoltre dovrà essere imputata ai servizi sociali l'attività di monitoraggio e di facilitazione degli interventi e delle risorse sociali, socio-sanitarie e assistenziali attivate dal Progetto Individuale.
Da un punto di vista economico, per realizzare fattivamente la stipula di contratti per la gestione dell'assistente personale, l'atto impegna la Giunta e il Sindaco a prevedere e definire l'assegnazione di un contributo economico a favore della persona con disabilità per l'autogestione dell'assistenza personale. In questo senso - secondo gli autori dell'atto - sarà necessario che la Giunta provveda a reperire nella redazione del bilancio di previsione 2015, le risorse economiche necessarie all'attuazione del progetto pilota per la Vita Indipendente.
Il documento mira a ricondurre tutte le attività finalizzate alla Vita Indipendente nell'ambito del Piano delle Politiche sulla Disabilità previsto da Agenda 22 (di cui viene riportata, tra gli atti citati, anche la Delibera della Giunta Comunale n. 93 del 23 febbraio 2006);
Pur senza entrare nei "giochi di palazzo", riteniamo utile riportare la positiva meraviglia con la quale la Consigliera del Movimento 5 Stelle (M5S) Angelica Trenta ha accolto la proposta proveniente dalla maggioranza. Ricordiamo, infatti, che il 6 ottobre scorso l'M5S, proprio tramite la Consigliera Trenta, aveva presentato un atto di indirizzo analogo a quello proposto ora dal PD (e di cui si è parlato in questa news).
Dalle colonne del Corriere dell'Umbria del 22 ottobre scorso, infatti, Trenta ha affermato: «Dal momento che a nostro avviso la battaglia per i diritti dei disabili non ha e non deve avere bandiere […] e dato che la nostra proposta si era resa necessaria poiché la questione dell'assistenza socio-sanitaria indiretta sembrava essere stata da tempo accantonata, non possiamo che essere soddisfatti nel constatare che la tematica sia tornata d'interesse».
Trenta ha poi aggiunto: «Per questo mi sono precipitata ad apporre anche la mia firma all'atto della maggioranza, sebbene non comprendo la necessità o le logiche politiche sottese al voler quindi bocciare un atto - quello del M5S - per riproporne uno identico al Consiglio successivo».
Lasciando alle imperscrutabili (per il cittadino medio con e senza disabilità) logiche dei singoli partiti o movimenti la diatriba su quale dei due atti sia più esaustivo, quello che va sottolineato è che un numero crescente di rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione condividono una visione innovativa delle Politiche sulla Disabilità fondata sul rispetto dei diritti fondamentali e per tale ragione degna di plauso da parte del movimento delle persone con disabilità.
A questo punto le Associazioni si aspettano un voto unanime sull'atto di indirizzo presentato dal PD. Sarebbe un segnale di civiltà ed intelligenza politica di coloro che intendono tener conto e rispettare, prima di ogni altra, le richieste delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Si tenga conto anche del fatto che - come riferito in questa news - anche da Palazzo Donini a Perugia si muove un altro input verso la Vita Indipendente: la Presidente della Regione Catiuscia Marini e l'Assessora alle Politiche sociali Carla Casciari, infatti, hanno presentato qualche giorno fa il nuovo Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza (PRINA), nel quale verrà dato spazio anche ad alcuni progetti, tra i quali quello per la Vita Indipendente.