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Scuola e lavoro. Il progetto per l'inclusione sociale e lavorativa dei giovani con disabilità

Pubblicato il 18/04/2014 - Letto 3060 volte
Il «Progetto per l'integrazione socio-lavorativa dei giovani con disabilità» (progetto biennale 2014-2015) è un'opportunità che la Regione offre ai giovani con disabilità che necessitano di un supporto e di un sostegno specifico non solo all'interno del percorso scolastico, ma soprattutto quando questo finisce. L'accesso al mondo del lavoro, per alcuni di essi, deve essere mediato da figure e istituzioni capaci di valutare le esigenze e le potenzialità di ogni singolo ragazzo, pena la loro esclusione. Il progetto, fino ad ora, ha avuto poche adesioni e sono ancora in fase di stipula i Protocolli di intesa tra i Comuni e gli istituti scolastici. Ci sembra importate, quindi, divulgare ancora la notizia (lo avevamo già fatto a febbraio), per non far perdere a nessuno questa occasione.

Tempo fa abbiamo dato la notizia del progetto sperimentale che la Regione Umbria ha promosso per favorire l'inclusione socio-lavorativa dei giovani con disabilità: «Progetto per l'integrazione socio-lavorativa dei giovani con disabilità» (leggi il focus).

Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 699 del 2 luglio 2013, la Regione Umbria ha promosso un progetto di inclusione socio-lavorativa per le persone con disabilità nell'ottica di sviluppare un sistema di offerta di interventi/servizi basati sull'analisi dei bisogni, delle priorità e degli obiettivi delle persone stesse.

Come è stato ribadito da Giampiero Griffo (Disabled People's International) durante il convegno organizzato dall'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità dello scorso 8 aprile, il tasso di disoccupazione delle persone con disabilità è del 75% (circa 62 volte maggiore di quello di una persona senza disabilità).

In questo senso, quindi, la Regione avverte l'esigenza di fornire un sostegno e un accompagnamento dell'alunno con disabilità alla vita adulta lavorativa quale elemento decisivo «affinché le persone con disabilità non cadano nell'isolamento o perdano l'autonomia e le competenze che hanno acquisito nel periodo educativo».


Il «Progetto per l'integrazione socio-lavorativa dei giovani con disabilità»

Il progetto intende far propri i princìpi del Programma d'Azione Italiano per la Promozione dei Diritti e l'Integrazione delle Persone con Disabilità (approvata lo scorso anno dall'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità) e ben si inquadra, quindi, nell'ottica della presa in carico globale, tesa a progettare il futuro di giovani che si aprono alla vita adulta con tutti i rischi che questo comporta.

Per questo motivo, i partner del progetto rappresentano la globalità dell'intervento (che quindi non si limita ad essere solo socio-sanitario) e sono: la Regione (che vede anche la collaborazione dell'Osservatorio regionale), le Aziende Sanitarie Locali - tramite l'Unità Multidisciplinare di Valutazione Disabili (UMVD) -, l'Ufficio Scolastico Regionale (USR) e i Comuni, tramite l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI).

I suddetti partner hanno stipulato il Protocollo d'Intesa [link a file in PDF], allegato alla suddetta DGR n. 699/2013.

Il progetto è destinato a giovani con disabilità di età compresa tra i 16 ed i 22 anni di età.

Questi ragazzi devono essere:

  • in possesso del solo attestato di frequenza (ma non del diploma) e con capacità funzionali e relazionali tali da rendere difficoltoso un inserimento autonomo nel mondo del lavoro;
  • in possesso di diploma di maturità ma che di fatto non hanno acquisito capacità relazionali e funzionali tali da consentire loro un accesso autonomo nel mondo del lavoro e/o dei servizi.

Il percorso formativo, interamente gratuito per i beneficiari, prevede:

  • un periodo formativo di 2 mesi, da espletarsi presso gli istituti scolastici aderenti alla sperimentazione e ritenuti idonei dai Servizi di Accompagnamento al Lavoro (SAL) competenti per territorio, con cadenza di 3 ore per tre volte la settimana pari a un totale di 72 ore;
  • uno stage di 4 mesi presso le strutture pubbliche che hanno aderito alla sperimentazione e ritenute idonee, dai SAL competenti per territorio, con cadenza di 3 ore per 3 giorni la settimana pari a un totale di 144 ore.

Il percorso, infine, si articolerà in cinque fasi:

  1. Valutazione multidimensionale dei giovani con disabilità, in sede di UMVD, ai fini della prima verifica di idoneità all'avvio del percorso e segnalazione degli stessi ai SAL competenti per territorio.
  2. Valutazione dell'idoneità dei ragazzi da parte dei SAL territorialmente competenti al fine della formulazione del bilancio delle competenze, definizione del progetto personalizzato con relativi obiettivi da raggiungere nel periodo formativo. Definizione del progetto personalizzato e degli accessi dell'operatore della mediazione da parte  della Zona sociale e dell'Azienda Sanitaria Locale.
  3. Avvio del percorso formativo presso l'istituto scolastico individuato, con il supporto dell'operatore della mediazione al lavoro dei SAL.
  4. Avvio dello stage presso un soggetto pubblico ritenuto idoneo dai SAL competenti per territorio.  Supporto da parte dell'operatore della mediazione.
  5. Certificazione del percorso formativo sulla base della normativa  regionale vigente.

Per ulteriori informazioni rispetto al progetto, è possibile scaricare il documento di sintesi (link a file in PDF).


Ancora poche adesioni

Da tutta l'Umbria, però, non sono arrivate molte candidature: in altre parole, cioè, sembrerebbero pochi i ragazzi con disabilità idonei per questo tipo di progetto.

Questo dato merita senz'altro una riflessione, visto che, solo nell'ultimo anno scolastico (2012-2013), gli alunni con disabilità sono stati 2.698. Stando alle stime prodotte recentemente da alcune associazioni che si occupano di inclusione scolastica (come ad esempio l'associazione Tutti A Scuola [link a sito esterno]), la maggior parte degli alunni con disabilità riscontra delle difficoltà nelle funzioni cognitive e relazionali.

Eppure, il progetto della Regione è rivolto proprio a coloro che con maggior fatica riescono a trovare un percorso lavorativo in autonomia e che richiedono, quindi, un supporto ed un sostegno specifico non solo all'interno del percorso scolastico, ma soprattutto quando questo finisce.

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