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Ricorso contro il verbale della Legge n. 104/1992

Pubblicato il 24/08/2015 - Letto 8790 volte
Buon giorno, vorrei avere un Suo parere riguardo alla possibilità di ricorso rispetto ad un verbale di diniego dell'art. 3 comma 3 L. 104/92. Lo scorso giugno, la Sig.ra […], nata nel […] è andata a visita per la terza volta, per vedersi riconosciuto il diritto all'assistenza e la legge 104 art. 3 comma 3. La signora ha problemi deambulatori e non è più in grado di svolgere in modo autonomo le attività della vita quotidiana, inoltre presenta sintomi di degenerazione cognitiva. Sia nel certificato medico dello psicologo che in quello dell'ortopedico, i Medici hanno riportato la necessità di assistenza. Nonostante questo nel verbale di invalidità civile la commissione ha riconosciuto l'invalidità grave del 100% e l'incapacità a svolgere le attività proprie della sua età, mentre nel verbale di riconoscimento L. 104/92 hanno riconosciuto il disagio e la condizione mediocre concedendo i benefici dell'art. 3 comma 1. Se necessario ho tutta la documentazione scansionata da inviarLe per una migliore analisi. Nel ringraziarla per la cortese attenzione le porgo i più cordiali saluti.
Riccardo, 40 anni

Risposta

Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, La informiamo che il riconoscimento dell'articolo 3, comma 3, della Legge n. 104/1992 generalmente viene attribuito quando una persona ha bisogno di assistenza ed in particolare di quella di familiari e affini i quali possono fruire dei permessi e/o congedi lavorativi appositamente previsti dalla stessa Legge n. 104/1992 per poterla assistere (condizione essenziale per poter accedere a tali permessi è che la persona abbia il riconoscimento dello «stato di handicap in situazione di gravità»).

Altro ambito in cui il riconoscimento della «gravità» diventa fondamentale è quello del settore auto: la persona con disabilità (anche in veste di passeggera) ha diritto alle agevolazioni (o il familiare di cui è fiscalmente a carico) se ha riduzione della capacità della deambulazione e il riconoscimento dell'articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992.

Da quanto scrive, è ragionevole ritenere che la signora in questione possa vivere una discriminazione relativamente alla possibilità di essere adeguatamente assistita dal momento che la Commissione non le ha riconosciuto la gravità, ragion per cui è possibile ipotizzare la sussistenza delle condizioni per procedere a ricorso, come indicato in questa scheda.


Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
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