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Il Tribunale di Ancona si esprime sul progetto individuale

Pubblicato il 1/06/2016 - Letto 2400 volte
Il Tribunale di Ancona ha emesso una sentenza decisamente importante in cui viene ribadito che «il progetto individuale della persona con disabilità non può essere ridotto o modificato senza una valida giustificazione» dal momento che deve essere redatto e portato avanti nell'esclusivo interesse della persona. Questa sentenza costituisce un importante precedente grazie a cui viene ricordato che il progetto individuale della persona non può "piegarsi" a mere giustificazioni di tipo economico.

Il Tribunale di Ancona, con al Sentenza n. 893/2016, ha accolto la richiesta di una persona con disabilità che, contrariamente a quanto previsto nel suo progetto individuale, si era vista negare la possibilità di frequentare contemporaneamente il Centro Residenziale ed il Centro Diurno, se non a fronte di una compartecipazione al costo.

Il progetto individuale del protagonista della vicenda, già approvato ed attuato nel biennio 2009-2010, prevedeva infatti la frequenza a un servizio educativo diurno e di un servizio residenziale. Il Tribunale Civile di Ancona ha respinto la domanda del Comune di Fabriano, volta a ottenere dalla persona il pagamento di somme a titolo di compartecipazione ai costi di gestione del Centro Diurno.

L'avvocato dell'uomo, consulente legale dell'Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (ANFASS) di Macerata, ha invocato l'applicazione dell'articolo n. 14 della Legge n. 328 del 2000 relativo al progetto individuale di vita e degli articoli nn. 24, 25 e 26 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità «quali norme che costituiscono un baluardo formidabile a tutela dei diritti umani fondamentali delle persone con disabilità» come riportato nell'articolo Il progetto individuale va sempre rispettato e attuato [link esterno] pubblicato su Superando.it.

«Questa non è solo una mia vittoria personale - ha dichiarato il padre della persona con disabilità coinvolta nella vicenda - ma un risultato che dà speranza e forza a tutte le famiglie di ANFFAS, e non solo, che tutti i giorni subiscono continui attacchi ai diritti dei propri figli, quasi sempre motivati dalla carenza di risorse economiche. La pronuncia del Tribunale di Ancona ci dà ora maggiore coraggio per affrontare le battaglie quotidiane e apre i cuori alla speranza. Ora è chiaro, se mai ci fosse stato alcun dubbio, che le sole motivazioni economiche non sono sufficienti a comprimere un progetto di vita che produce risultati positivi per la persona e che rappresenta un diritto soggettivo fondamentale ed esigibile».

Roberto Speziale, Presidente nazionale di ANFASS ha dichiarato che «questo risultato porterà tutte le persone con disabilità o i loro familiari a presentare, senza alcun indugio, ai Comuni di propria residenza, la richiesta per la predisposizione del progetto individuale ai sensi e per gli effetti dell'articolo 14 della Legge 328/00, ricordando che l'ANFFAS tutta è a disposizione per l'accompagnamento in tale percorso».

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