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Consigli per l'artrite reumatoide

A cura di Mariagnese Torrisi - Dietista de Centro per l'Autonomia Umbro


Introduzione

La cura dell'artrite reumatoide in fase evolutiva si fonda sull'osservazione di norme igieniche e dietetiche, sull'uso di sostanze medicamentose antalgiche e antinfiammatorie e su tutta una serie di misure ortopediche e chinesiterapeutiche atte a preservare la funzione articolare. Il riposo fisico, basato su numerose ore di sonno giornaliero e sulla stretta permanenza a letto durante le fasi di riacutizzazione evolutiva è indispensabile. Il soggiorno in un clima caldo e asciutto è senz'altro consigliabile, purché ciò non comporti dei sacrifici e degli squilibri nelle abitudini di vita e di lavoro della persona. Il regime alimentare deve essere abbondante, equilibrato e ricco in proteine e vitamine.

Per prevenire l'insorgere di deformità o anchilosi articolare, si ricorre all'uso di tutori, docce gessate che seguono il grado di correzione articolare ottenuta, apparecchi ortopedici a molla, ad elastici, che servono a mantenere l'articolazione il più possibile in uno stato di normalità. Le articolazioni più facilmente colpite sono le piccole: le interfalangee, specie le prossimali (cioè tra falange e falange) e le metacarpo-falangee (tra dorso della mano e dita). Le grosse articolazioni (il polso, il ginocchio, le caviglie) vengono interessate in un secondo tempo. Un bersaglio frequente è anche la colonna vertebrale nella sua porzione cervicale. Una caratteristica tipica di questa patologia è l'interessamento bilaterale simmetrico delle articolazioni (entrambi i polsi, entrambi le ginocchia); le articolazioni colpite, durante la fase acuta si presentano tumefatte, con un gonfiore tipico a forma di fuso. Le alterazioni più gravi si hanno a carico delle piccole articolazioni delle mani e dei piedi; la muscolatura interessata si atrofizza, la mano assume la forma di una conchiglia.


Disturbi correlati

L'artrite reumatoide inizia spesso in modo insidioso con una precoce compromissione dello stato generale caratterizzata da stanchezza, inappetenza, dimagrimento, sensazione di malessere diffuso. Subentrano di conseguenza disturbi articolari in modo progressivo. Dolori vaghi più o meno diffusi, febbricola, un certo impaccio nei movimenti al mattino appena alzati, preannunciano l'insorgere della patologia.


Cosa scegliere

  • Immagine di alimenti consigliatiLatticini: latte e yogurt scremati, perché contengono grassi polinsaturi;
  • Bevande: acqua oligominerale;
  • Pane e pasta: pasta, riso, polenta; pane, crackers, fette biscottate, grissini meglio se integrali;
  • Carne: carne magra di agnello, coniglio, pollo, tacchino, arista di maiale (perché di facile digeribilità);
  • Pesce: aringhe, sgombro, platessa, sardine, salmone, merluzzo (perché forniscono acidi grassi Omega 3; da consumarsi almeno tre volte la settimana);
  • Formaggi: formaggi freschi (mozzarella, stracchino, ricotta di mucca, fiocchi di latte, brie); margarina; è consigliato anche il Tofu (formaggio di soia , perché ricco di Omega 3);
  • Uova;
  • Verdura: ortaggi, perché forniscono Beta-Carotene, acido folico, ferro e vitamina C. da mangiare crudi o appena scottati tutti i giorni; tra loro preferire carote e broccoli. Legumi in generale;
  • Frutta: tutta la frutta di stagione perché fornisce potassio, fibre e vitamina C, da consumarsi almeno due volte al giorno;
  • Snack: noci (perché ricchi di proteine di origine vegetale);
  • Condimenti: olio di oliva.


Cosa evitare

  • Immagine di cosa evitareLatticini: latte intero, prodotti caseari e burro (per chi è intollerante);
  • Bevande: vino, alcolici e superalcolici (per non sovraccaricare l'apparato digerente, notevolmente impegnato nel metabolizzarne i farmaci), caffè;
  • Carne: Carni rosse e salumi (mortadella, capocollo, cotechino);
  • Formaggi: formaggi grassi (mascarpone, emmenthal, gorgonzola, provola), perché ricchi di grassi saturi;
  • Snack: Cibi dolci (biscotti, pasticcini, torte e dessert);
  • Condimenti: sale con moderazione;
  • Cibi fritti;
  • Spezie piccanti: senape, maionese, paprica, pepe, peperoncino;


Fabbisogni nutrizionali

Dieta normo-calorica, normo-proteica, ipo-lipidica, normo-glucidica: Kcal 2300

Colazione: Kcal 345, proteine gr. 6,9, lipidi gr. 8,6, glucidi gr. 18,9
(pari al 15% delle calorie totali)

Metà mattinata: Kcal 115, proteine gr. 2,3, lipidi gr. 2,87, glucidi gr. 6,32
(pari al 5% delle calorie totali)

Pranzo: Kcal 920, proteine gr. 18,4, lipidi gr. 23, glucidi gr. 50,6
(pari al 40% delle calorie totali)

Merenda: Kcal 115, proteine gr. 2,3, lipidi gr. 2,87, glucidi gr. 6,32
(pari al 5 % delle calorie totali)

Cena: Kcal 805, proteine gr. 16,1, lipidi gr. 20,12, glucidi gr. 44,27
(pari al 35% delle calorie totali)


È utile sapere

Le allergie e le intolleranze alimentari possono contribuire all'insorgenza dell'artrite reumatoide o peggiorarne i sintomi. Gli alimenti più comunemente coinvolti di solito sono: latticini, uova, cereali, farina, glutine, carne di manzo, caffè, agrumi, pomodori, arachidi. Per individuare gli alimenti responsabili, la persona deve intraprendere una dieta di eliminazione, capace di identificare i cibi nocivi. Si tratta di una terapia abbastanza lunga, che può durare più di sei mesi: inizialmente viene prescritta una dieta molto essenziale che includerà i cosiddetti cibi neutrali, come agnello, riso, cavoli, carote, pere; se i sintomi migliorano dopo due settimane di questa dieta, vengono introdotti altri cibi con una sequenza accuratamente pianificata per vedere quali di questi aumentano i sintomi. Una volta accertati, questi cibi vengono eliminati del tutto dalla dieta.


Consigli utili

Il pigmento giallo intenso della curcuma, una spezia che contiene curcumina, ha un principio attivo che svolge diverse azioni antinfiammatorie. Gli studi sui pazienti artritici hanno dimostrato che questa sostanza ha un'efficacia paragonabile a quella dei farmaci antinfiammatori, senza tuttavia causarne gli effetti collaterali. La dose consigliabile è di 500 mg, da 1 a 3 volte al giorno.

Uno degli analgesici più efficaci è l'estratto del luppolo, che produce gli stessi effetti dei farmaci antidolorifici, senza tuttavia causare i disturbi intestinali che vi sono normalmente associati; la dose è di circa 1500 mg al giorno.

Anche lo zenzero possiede notevoli proprietà antinfiammatorie, oltre ad essere ricco di antiossidanti. In uno studio effettuato l'integrazione di zenzero (200-500 mg al giorno) ha ridotto il dolore dei pazienti artritici presi in esame.


Analisi cliniche consigliate

  • emocromo con formula
  • glicemia, uricemia, azotemia, colesterolo totale, trigliceridi
  • glutammico-ossalecitico-transferasi (GOT), glutammico-piruvico-transaminasi (GPT) gamma-glutamil-transpeptidasi (GAMMA-GT)
  • fosfatasi alcalina, IgE (immunoglobulina)
  • triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), tireotropo (TSH)
  • acido folico
  • vitamina D
  • calcio, sideremia, elettroliti (sodio, potassio, cloro, magnesio)
  • velocità di sedimentazione del sangue (VES)
  • titolo antistreptolisina (TAS)
  • fattore reumatoide
  • esame delle urine


Approfondimenti

L'obesità aumenta il rischio di insorgenza dell'artrosi, per il peso eccessivo che grava sulle articolazioni; ginocchia e anche, per esempio, sono meno dolenti quando il peso da sostenere è minore. Alcuni esercizi moderati, come il nuoto, la bicicletta e le passeggiate, associate ad una dieta corretta a basso contenuto di grassi, possono contribuire a prevenirla o a diminuirne i sintomi se la patologia è già in atto. L'esercizio fisico, fatto con regolarità, ha una funzione essenziale nella prevenzione e nella cura di tutti i tipi di artrite: rinforza i muscoli che avvolgono e proteggono l'irrigidimento. Per trarne beneficio bisogna però rispettare i limiti imposti dal proprio fisico, evitando soprattutto di compiere sport troppo pesanti o forzati quando non si ha un appropriato allenamento. Una cosa fondamentale, di cui quasi mai si parla, è il divieto assoluto di prendere il sole, in quanto si attiverebbero gli anticorpi, principali protagonisti negativi della patologia.

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