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2014, quali prospettive sociali?

Pubblicato il 20/09/2013 - Letto 2991 volte
Tra aumenti dell'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA), tagli dell'Imposta Municipale Unica (IMU) e altre manovre, si avvicina il momento in cui il Governo metta mano al Documento di Economia e Finanza (DEF), documento che sarà la base della prossima Legge di Stabilità (ex finanziaria). Per il momento, tra i tanti temi presentati, quello delle politiche sociali (ed in particolare quello sulle politiche per la disabilità) non emerge dal dibattito, né si dice una sola cifra rispetto a quello che dovrebbe esserne il finanziamento. C'è chi - come Carlo Giacobini - stima un fabbisogno di 1 miliardo di Euro, anche se, purtroppo, più che di una previsione, sembra una mera utopia, tanto più a guardare i precedenti…

Riprendiamo i punti salienti dell'articolo «A raccattar le briciole di quel miliardo» di Carlo Giacobini pubblicato su Superando.it (di cui è direttore editoriale) in merito alle previsioni (nere?) che riguarderanno le politiche sociali del prossimo anno per questo Paese.

Il Governo, in questi giorni, sta riprendendo in mano il Documento di Economia e Finanza (DEF) - già approvato lo scorso giugno - che porrà le basi della prossima Legge di Stabilità per il 2014. I temi che si voglio affrontare sono molti, ma tra questi non è presente - almeno per il momento - un interesse verso le politiche sociali e socio-sanitarie e, quindi, nemmeno verso le politiche per la disabilità.


Quanti fondi servono per le politiche sociali?

C'è una domanda fondamentale che nessuno sembra ancora aver fatto: quanti fondi saranno destinati al sociale nel 2014?

A questa domanda, per ora, il Governo non ha la risposta. Giacobini stima che, se si vuole realisticamente coprire politiche per le famiglie, per le persone con disabilità, per l'infanzia, per l'adolescenza, per gli anziani, per le persone con difficoltà abitative, per gli immigrati e per altro ancora, come minimo si dovrebbe trovare circa un miliardo di Euro.

A guardare i dati degli anni passati, tuttavia, sembra molto improbabile:

  • nel 2008 - quando ancora la crisi non era percepita - i Fondi Sociali erano pari a 2.526,7 milioni di Euro;
  • nel 2011 - anno in cui si cercò di cambiare rotta con il Governo Monti - la spesa scese a 538,3 milioni di Euro;
  • nel 2012 - l'anno "terribile" - i Fondi erano scesi ad Euro 229,4 milioni di Euro;
  • nel 2013 lo stanziamento complessivo è stato di 775,9 milioni di Euro (cifra cui si arrivò dopo una defatigante mobilitazione).


Le questioni ancora aperte

A compensare l'incertezza monetaria, ci sono le "certezze" delle questioni che riguarderanno il prossimo anno tutti i cittadini (ed in particolare quelli con disabilità e i loro familiari). Prima, però, precisiamo che per l'opinione pubblica, i temi all'ordine del giorno si limitano sostanzialmente a due (e comunque secondari alla durata del Governo Letta…):

  • cosa fare per il "dopo-IMU": è sul piatto una non ancora ben definita tassa comunale chiamata «Service Tax», nata per compensare la perdita dell'IMU, che - a quanto pare - sarà più o meno esosa a seconda dei Comuni;
  • bloccare o meno l'aumento di un ulteriore punto percentuale l'IVA (Imposta Valore Aggiunto), facendo arrivare al 22%.

Purtroppo, però, le questioni che riguarderanno le tasche dei cittadini sono anche altre. Ad esempio:

  • dal 1° gennaio 2014, le prestazioni erogate dalle Cooperative Sociali non godranno più dell'IVA agevolata al 4% e questo comporterà che l'assistenza domiciliare ad anziani e persone con disabilità, i trasporti di accompagnamento di varia natura e gli asili nido costeranno (almeno) il 6% in più, un aumento che graverà sulle famiglie o sulle casse dei Comuni che, anche a causa del Patto di Stabilità, potrebbero ridurre gli stanziamenti e conseguentemente i servizi;
  • la Service Tax di cui abbiamo detto;
  • la probabile "Delega Fiscale" con cui il Parlamento potrebbe incaricare il Governo di riformare il sistema di imposizione fiscale e tributaria e le relative modalità di riscossione, tra cui c'è anche la cosiddetta "spesa fiscale", ossia ciò che l'erario non incassa a causa delle agevolazioni fiscali concesse ai cittadini contribuenti (la detrazione delle spese sanitarie, la detrazione forfettaria per familiari a carico, l'IVA agevolata su ausili e dispositivi medici, la deduzione della spesa per l'assistenza alle persone con disabilità non autosufficienti, eccetera);
  • l'eventuale nuovo Indicatore di Situazione Economica Equivalente (ISEE) che, come abbiamo visto in un focus di inizio agosto (leggi qui), potrebbe generare effetti pesanti di maggiore spesa per ottenere servizi sociali agevolati.

Le prospettive sociali per il 2014, quindi, non sono rosee: da un lato, le novità (negative) che riguarderanno le persone con disabilità e le loro famiglie sono tante, mentre, dall'altro, le risorse destinate alle politiche sociali e socio-sanitarie saranno discusse (ed eventualmente "racimolate") a ridosso della manovra finanziaria nel solito modo che assomiglia più ad un accattonaggio che non ad una programmazione degna di un paese civile.

Leggi l'articolo di Carlo Giacobini  «A raccattar le briciole di quel miliardo» [link a pagina esterna].

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