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Comunicato FISH. Indignati in piazza contro i tagli al sociale

Pubblicato il 24/06/2011 - Letto 2200 volte
(23 giugno). Come annunciato, la preoccupazione per la sorte dei diritti civili si è riversata in piazza, questa mattina davanti a Montecitorio (e ripresa in 22 città italiane). In scena la manifestazione da tempo annunciata e promossa dal Forum del Terzo Settore e dalle Associazioni aderenti alla campagna "I diritti alzano la voce".

E la Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap, che ha creduto e sostenuto sin dall'inizio la mobilitazione, era in prima fila, assieme a tante persone con disabilità che hanno contribuito a far raggiungere quota 2.000 partecipanti. Anche CGIL, CISL, UIL e UGL hanno affiancato l'iniziativa di protesta.

Negli slogan un appello al Governo e alle forze politiche: la crisi non giustifica la compressione dei diritti civili. Questi sono a rischio - nella scuola, nel lavoro, nell'assistenza - dopo il taglio dei fondi per il sociale già operati lo scorso anno e in previsione di nuove ulteriori severe retrazioni della spesa per il welfare. I tagli hanno già raggiunto il 75% (100% nel caso del Fondo per le non autosufficienze).

Donne, anziani, disabili, disoccupati, migranti, giovani: i loro diritti e le loro possibilità di essere inclusi nella società sono posti in secondo piano anziché essere prioritari.

"Oggi è davvero a rischio la coesione sociale, mentre è sempre più evidente l'esclusione, il disagio, il sovraccarico su quella stessa famiglia la cui centralità, solo a parole, si è richiamata. - commenta amaramente Pietro Barbieri, presidente della FISH - Se non si interviene immediatamente su quella che è una vera emergenza nazionale, la disgregazione e il conflitto diverranno insanabili e ci vorranno decenni perché i danni possano essere riparati."

Molti gli esponenti dell'Opposizione a testimoniare la loro vicinanza alle istanze dei manifestanti. Praticamente assenti quelli della Maggioranza. Dal Governo ancora nessuna reale e circostanziata rassicurazione.

"Quello di oggi - avverte Barbieri - è solo l'inizio di una lotta a cui non possiamo sottrarci e che sapremo sostenere, senza cedimenti, da veri protagonisti delle scelte che ci riguardano!"

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