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Presentato il bilancio sociale del Comune di Terni per il 2011

Pubblicato il 1/04/2011 - Letto 2490 volte
Sociale: tagli drastici da parte del Governo, mentre l'Amministrazione comunale di Terni mantiene inalterata la spesa per il 2011, fissandola a 8 milioni di euro. Questi i punti di partenza per le riflessioni fatte nell'incontro sul bilancio del sociale di lunedì scorso a Palazzo Spada.

All'incontro del 28 tenutosi presso Palazzo Spada, il sindaco, il vice-sindaco e l'assessore alle politiche sociali di Terni hanno illustrato il bilancio per il sociale del 2011; è stato anche presentato il report intermedio del Piano Regolatore Sociale.

Il vicesindaco - assessore al bilancio - ha spiegato che i tagli del Governo ai Comuni hanno implicato molte misure di ridimensionamento della spesa, ma il Comune di Terni ha tentato di contenere il più possibile i disagi per le persone. In particolare non ci sono stati tagli nei settori vitali per la città (scuola, sociale, trasporto locale e scolastico), e non sono variati tariffe e tributi. Se per il 2011 questo è il quadro, nel 2012 - è stato preannunciato - la situazione sarà ancora più difficile da gestire.

Qual è la situazione attuale? La discrepanza tra intenzioni e azioni. Secondo la FISH Umbria ONLUS (Federazione Italiana Superamento Handicap) la situazione presente, con un bilancio ridotto all'osso, pur non escludendo interventi con obiettivi a lungo termine, esige soprattutto un'azione immediata. Se l'Amministrazione distingue in due fasi temporali la richiesta di compartecipazione ai cittadini e la predisposizione del Progetto Individuale, la FISH Umbria, invece, richiede che sia altrettanto repentina anche l'azione finalizzata alla presa in carico della persona con disabilità.

La FISH ricorda inoltre che il Progetto Individuale è uno strumento diverso dal Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI), evidenziando che nel report intermedio dell'Amministrazione comunale i due strumenti sembrano coincidere.

Il Progetto Individuale è previsto dalla normativa nazionale (art. 14 della L. 328/2000) e regionale (DGR n.1708del 30 novembre 2009). Esso rappresenta la definizione organica degli interventi e servizi che - a livello assistenziale, riabilitativo, scolastico e lavorativo -  dovrebbero costituire la risposta complessiva e unitaria per il raggiungimento del progetto di vita delle persone con disabilità. Il PAI è solo uno dei tanti progetti che costituiscono il Progetto Individuale.

Il PI è parte integrante dei livelli essenziali di assistenza che lo Stato deve garantire su tutto il territorio nazionale. La normativa nazionale vigente consente di poter rideterminare il valore e la portata del progetto individuale, definendolo, più utilmente, progetto globale di presa in carico della persona con disabilità.

Negli ambiti non strettamente riferiti al sociale, la rete associativa FISH chiede che non si mettano in atto interventi compensativi, successivi ad azioni inappropriate, ossia che non si sprechino risorse per risarcire in un secondo momento i cittadini del danno o della discriminazione prodotta da tali interventi. Secondo la FISH, l'Amministrazione dovrebbe scartare a priori tutte le proposte e le decisioni che vanno a discriminare alcune persone e in questo senso fa riferimento ai gruppi di lavoro tematici di Agenda 22, asse strategico del Piano Regolatore del Sociale (ad esempio, il gruppo di lavoro accessibilità/mobilità). Tuttavia, la FISH - provocatoriamente - afferma che, qualora il Comune non riesca in questo intento, dovrà necessariamente garantire una risposta ai cittadini, fosse anche di tipo compensativo.

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