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Approvato il bilancio del Comune di Terni: centrali anche i temi di "Agenda 22"

Pubblicato il 7/08/2015 - Letto 2518 volte
Nell'approvazione del bilancio di previsione per il 2015 del Comune di Terni, che è avvenuta Giovedì 6 agosto si è discusso anche di temi che fanno parte integrante di "Agenda 22", con particolare riferimento a quelli legati al diritto all'accessibilità e mobilità. Ma il tema delle risorse disponibile apre all'Amministrazione Comunale non poche sfide. Le risorse previste basteranno a far funzionare la "rivoluzione" prevista dei servizi nel segno del rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini con disabilità?

La scorsa settimana, l'Assessora alle politiche sociali del Comune di Terni Francesca Malafoglia presentava ufficialmente il Piano per le Politiche sulla Disabilità, come da Delibera di Giunta Comunale n. 220 del 15 luglio 2015, frutto del lavoro dello strumento di partecipazione politica denominato "Agenda 22".

Come abbiamo scritto in questo articolo, il Piano, e più in generale tutto il lavoro che è stato fatto, comporta una nuova organizzazione interna all'amministrazione pubblica che coinvolge attivamente anche la rete associativa. Il cambiamento culturale ed operativo che sottende alla visione nuova della disabilità coinvolge le persone e il loro contesto di vita e richiede un percorso impegnativo di condivisione intrapreso da rappresentanti Istituzionali ed associativi.

Il Piano di "Agenda 22", tuttavia, non è avulso dal contesto cittadino ed è importante che si intersechi con le effettive possibilità che la città può mettere a disposizione. Dal momento che nella giornata del 6 agosto scorso, il Consiglio Comunale ha approvato con 21 voti a favore e 7 contrari il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2015, il bilancio di previsione triennale 2015/2017 e la relazione previsionale e programmatica, è importante rilevare che sia nella discussione che si è svolta in aula, sia tra i documenti approvati, si parli anche dei temi che costituiscono l'ossatura rilevante del Piano di "Agenda 22".

Così, ad esempio, tra i sedici emendamenti approvati sui 24 che i Consiglieri e le Consigliere avevano presentato nelle giornate scorse, vi rientra anche quello - proposto da Vladimiro Orsini del Partito Democratico (PD) - riguardante la modifica dell'articolo 25 del regolamento edilizio per l'occupazione di suolo pubblico. Come è noto, infatti, l'occupazione di spazi e aree pubbliche è soggetta al pagamento di una specifica tassa comunale, anche nel caso in cui l'occupante (si pensi ad un esercente) voglia realizzare una struttura esterna al proprio locale (quindi giacente sulla pubblica via) per permettere l'accesso anche alle persone con disabilità che si muovono in carrozzina: l'esempio più evidente è l'alloggiamento di una rampa per permettere il superamento di eventuali gradini sulla soglia d'ingresso di un locale.

Ora, l'emendamento proposto da Orsini, ma di cui era stato a lungo dibattuto nel tavolo tecnico "Diritto all'accessibilità e alla mobilità" dei lavori di "Agenda 22", prevede proprio la modifica del regolamento al fine di esentare, a partire dal 1° gennaio 2016, dal pagamento della tassa «privati cittadini, soggetti pubblici e operatori economici e commerciali» che vogliano installare «impianti o pedane per l'abbattimento delle barriere architettoniche per favorire la mobilità e l'accesso delle persone con disabilità».

Rispetto a questo emendamento, è la stessa Assessora Malafoglia che - tramite l'ufficio stampa del Comune - dichiara: «[…] sono già state recepite nel regolamento edilizio […] le norme che consentono di eliminare la tassa di occupazione del suolo pubblico per tutti i dispositivi che garantiscono il pieno accesso agli esercizi pubblici, bar e locali in primo luogo. Si tratta di un'indicazione recepita gli scorsi mesi nell'ambito dei tavoli partecipativi di "Agenda 22" e inserita nel recente Piano per le Politiche Sulla Disabilità che abbiamo adottato come Giunta Comunale lo scorso mese. È un meccanismo di tipo virtuoso che, congiuntamente alle disposizioni del regolamento edilizio, porterà la messa a norma anche sul fronte dell'accessibilità degli esercizi pubblici cittadini».

Il tema dell'accessibilità e della mobilità all'interno della città viene poi riproposto anche in uno dei sei Atti di indirizzo approvati sui dieci presentati dai gruppi consiliari. In particolare in quello del capo-gruppo del PD Andrea Cavicchioli, sottoscritto anche dagli altri gruppi di maggioranza. In particolare, al punto 3, si legge che: «il Consiglio Comunale […] impegna il Sindaco e la Giunta: […] 3) a privilegiare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria per il decoro urbano della città e per la migliore fruizione delle strutture comunali anche per quanto riguarda l'utilizzazione delle stesse da parte dei disabili».

Sebbene i riferimenti ad "Agenda 22" diano una prova della precisa volontà del Comune di Terni di dar seguito a quanto detto nel Piano, è da rilevare che le politiche a favore delle persone con disabilità - come quelle a favore di chiunque altro/a - non si limitano sono al tema del diritti all'accessibilità e mobilità e, soprattutto, necessitano anche di precise risorse ed investimenti. In uno dei vari comunicati che sono stati pubblicati dall'ufficio stampa del Comune, si legge:

«[…] Sulla spesa l'obiettivo strategico è quello di avviare per ciascun settore riforme strutturali con benefici misurabili già nel corso del 2015, ma che andranno a regime l'anno prossimo. La spesa complessiva dell'Ente dovrà essere compatibile con la struttura delle entrate con la consapevolezza che anche il Comune di Terni dovrà sempre più autofinanziare le proprie spese. Un bilancio che parte dalla volontà di assicurare un governo alla città, di dar luogo ad un documento contabile saldamente ancorato alla reale situazione economica dell'Ente, evidenziando tutte le criticità riscontrate e mettendo in campo azioni risolutive. L'Amministrazione Comunale ha deciso di non dar luogo a tagli lineari che colpiscono in maniera indiscriminata i servizi ma di compiere delle scelte amministrative precise […]».

Per concludere, quindi, al di là dell'apprezzabile volontà di rinnovare il sistema, senza ricorrere ai tagli lineari (a partire da quello del welfare), la vera sfida, fonte comunque di non pochi timori, sarà quella di riuscire nell'impresa di far funzionare la rivoluzione prevista dei servizi con le risorse (molto minori rispetto al recente passato) nel segno del rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini con disabilità. In molti, pur augurandosi il pieno successo dell'operazione, si chiedono oltre che "se", anche "quando" e "come" l'Amministrazione Comunale riuscirà a "sostituire" le minori risorse disponibili con la maggior appropriatezza ed efficienza del sistema.

L'innovazione prevista è in linea con quanto sollecitato da anni (con scarsi risultati) dalle associazioni che promuovono e tutelano i diritti delle persone con disabilità, ma che forse ora ha buone possibilità di successo sia per la volontà e la capacità di tutti coloro che si stanno impegnando a farla diventare realtà, sia perché è l'ultima possibilità disponibile per non "chiudere" molti servizi senza garantire un'alternativa.

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