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Umbria. Il Consiglio regionale impegna la Giunta a ridurre i tempi di attesa per l'erogazione dei servizi assistenziali

Pubblicato il 25/07/2014 - Letto 2454 volte
Pubblichiamo la Delibera in cui il Consiglio regionale impegna la Giunta nel portare avanti una serie di iniziative volte a ridurre i tempi di attesa per l'erogazione dei servizi assistenziali e ad implementare interventi di assistenza domiciliare integrata per le persone con disabilità riconosciute non autosufficienti

Il 23 giugno scorso, la III Commissione consiliare permanente - organo del Consiglio regionale umbro - ha presentato una proposta di risoluzione (Atto n. 1575) riguardante i tempi di attesa per l'erogazione dei servizi assistenziali previsti dalla Legge Regionale n. 9 del 4 giugno 2008 sull'istituzione del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza.

La Legge Regionale n. 9/2008 ha come obiettivo principale quello di incrementare - mediante l'erogazione di una serie di pacchetti/prestazioni - il sistema di protezione sociale delle persone con disabilità riconosciute non autosufficienti e delle relative famiglie, cercando di favorire la permanenza nel proprio nucleo familiare e accrescendo le opportunità di sviluppo psico-sociale delle persone con disabilità (sulle critiche rispetto alla modalità di erogazione dei pacchetti/prestazioni della Legge Regionale n. 9/2008, si legga qui quanto a suo tempo sostenuto dalla FISH Umbria ONLUS - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).

Mentre la III Commissione lavorava sulla risoluzione, il Consiglio regionale, dal canto suo, avendo il dovere di analizzare le relazioni annuali circa lo stato di attuazione della Legge Regionale n. 9/2008, ha considerato che:

  • i dati analizzati a disposizione si riferivano alla verifica di attuazione del Piano Regionale Integrato per la Non Autosufficienza (PRINA) per il solo triennio 2009-2011, in quanto il nuovo PRINA, ad oggi, non è stato ancora adottato dalla Giunta regionale.
  • l'erogazione dei servizi previsti dalla legge presenta una forte disomogeneità territoriale tra le varie Aziende Sanitarie Locali e i diversi Distretti socio-sanitari.

Il Consiglio regionale, adottata la risoluzione della III Commissione, con Deliberazione dell'Assemblea legislativa n. 332 del 1° luglio 2014, sollecita la Giunta ad adempiere a diversi compiti.

In primo luogo, la Giunta viene impegnata ad inviare relazioni che rispettino i tempi di rendicontazione all'Assemblea e che contengano dati aggiornati e puntuali in merito:

  • al dato relativo alle persone con disabilità riconosciute non autosufficienti in Umbria (distinto per tipologia di fabbisogno e livelli di gravità);
  • alla situazione di applicazione delle prestazioni rispetto alle Zone Sociali o ai Distretti socio-sanitari, mettendo in evidenza, per ciascuno di essi, le aree di intervento per gruppi di popolazione, tipologia di prestazioni e la relativa spesa;
  • alla spesa media distinta per prestazioni e misure economiche e livelli di gravità.

In secondo luogo, il Consiglio impegna la Giunta ad individuare soluzioni organizzative in grado di ridurre i tempi di attesa per l'erogazione dei servizi assistenziali con il fine di garantire risposte tempestive.

Altro impegno è quello di strutturare un sistema di controllo e monitoraggio sull'erogazione dei servizi e del livello di qualità delle prestazioni rese attraverso indagini che rendano conto del grado di soddisfacimento dei bisogni delle persone con disabilità riconosciute non autosufficienti e dei familiari che vivono con loro (sorprende che, per questa tipologia di impegno, non venga nemmeno menzionato l'Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, organo della Regione Umbria che ha proprio lo scopo di elaborare questo tipo di indagini e monitoraggi al fine di valutare l'impatto che le varie politiche e servizi hanno sulla vita delle persone con disabilità).

Ultimo impegno, infine, è quello di indirizzare maggiori risorse a sostegno della domiciliarità, tramite l'implementazione di interventi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), sia di natura socio-sanitaria che sociale, e azioni di sostegno anche economico alle famiglie come il miglioramento delle condizioni di salute e benessere della persona con disabilità riconosciuta non autosufficiente e delle relative famiglie.

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