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Il programma d'azione sulla disabilità è legge: decreto in Gazzetta ufficiale

Pubblicato il 12/01/2014 - Letto 3096 volte
Il 28 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.303 del 28-12-2013) il decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013 con il quale è stato adottato il "Programma di Azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità", documento predisposto dall'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

L'approvazione del Programma risale a quasi un anno fa: nel febbraio 2013, l'Osservatorio nazionale, dopo aver lavorato all'elaborazione delle varie sezioni del documento, diviso in gruppi di lavoro relativi alle diverse "linee d'intervento", diede il via libera al Programma d'azione (vedi nostra news del 19 marzo 2013).

Obiettivo del programma, discusso poi lo scorso luglio nella "IV Conferenza nazionale sulle politiche per la disabilità", è quello di garantire una qualità di vita in linea con i diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione Onu. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n.303) del decreto del Presidente della Repubblica 4 ottobre 2013, rappresenta l'ultimo passaggio formale per l'entrata in vigore del Programma d'azione.

Il Programma contiene l'insieme degli interventi che dovrebbero essere messi in pratica nei prossimi due anni per migliorare la vita delle persone con disabilità e garantire pienamente i loro diritti. Vengono affrontati sette ambiti di intervento:

1. Revisione del sistema di accesso, riconoscimento della certificazione della condizione di disabilità e modello di intervento socio-sanitario. Il programma contiene, tra l'altro, una "riforma della Legge 104/92, che preveda l'introduzione specifica della definizione di ‘persona con disabilità' indicato dalla Convenzione Onu" ed una ridefinizione del sistema valutativo orientata ad "una progettazione personalizzata e all'erogazione di interventi assistenziali e finalizzati all'inclusione sociale, scolastica e lavorativa basata sulla valutazione dei funzionamenti della persona con riferimento specifico ai principali luoghi di vita della persona con disabilità: famiglia, scuola e lavoro".

2. Potenziamento delle politiche per il lavoro e l'occupazione.

3. Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società. In particolare interventi volti a favorire i processi di autonomia della persona con disabilità attraverso progetti di domiciliarità e assistenza indiretta ed il potenziamento della figura dell'amministratore di sostegno.

4. Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità. Il piano prevede una moltepilicità di interventi, tra cui: la diffusione dei principi della "progettazione universale", il potenziamento dei "fondi statali per l'abbattimento delle barriere architettoniche apportato da privati nelle proprie abitazioni e negli spazi condominiali", il miglioramento del trasporto pubblico, la promozione del turismo accessibile e la riattivazione "a tutti i livelli istituzionali una forte attenzione al tema dell'inclusione digitale".

5. Processi formativi ed inclusione scolastica. Accanto al potenziamento dell'inclusione scolastica si pone attenzione all'aspetto della continuità, prevedendo che l'alunno con disabilità possa essere seguito dallo stesso operatore per tutto il ciclo scolastico e all'istruzione per adulti e formazione continua lungo tutto l'arco della vita. Il programma propone inoltre l'introduzione del concetto di "accomodamento ragionevole" sancito all'art. 2 comma b della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità anche nella legislazione italiana. Per "accomodamento ragionevole", così come definito dall'Onu, "si intendono: le modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo, adottati, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l'esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali".

6. Salute, diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione. Tra i diversi aspetti trattati sengaliamo l'intento di sviluppare "un modello integrato socio-sanitario di Punto Unico di Accesso e di disability-case manager" e di favorire "una adeguata, corretta e precoce diagnosi e una completa valutazione funzionale della persona che consideri sia la persona, la sua condizione di salute e sia l'ambiente in cui la persona vive secondo un approccio biopsicosociale".

7. In materia di cooperazione internazionale il programma prevede la realizzazione di un Piano d'azione per le persone con disabilità della Cooperazione Italiana.

Va ricordato che a tutti questi impegni "è da riconoscere carattere meramente programmatico", come precisa la relazione illustrativa arrivata in Consiglio dei ministri: le azioni richiamate nel documento, infatti, "risultano finanziabili nei limiti degli stanziamenti previsti, mentre gli impegni assunti alla presentazione alle Camere di nuovi provvedimenti legislativi saranno condizionati al rispetto della disciplina ordinaria in tema di programmazione finanziaria". Pertanto, "la sede nella quale saranno ponderate le diverse esigenze di settore è la Decisione di finanza pubblica, sulla base della quale verrà definito il disegno di legge di stabilità". E' questo uno dei nodi critici che accompagna l'approvazione del programma e che ha suscitato le perplessità delle associazioni, rinnovate nei giorni dell'approvazione della legge di stabilità.

Vedi testo del Programma d'azione [link a sito esterno]

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