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È stata proposta la legge sulla Vita Indipendente

Pubblicato il 23/12/2008 - Letto 2460 volte
Mercoledì 3 dicembre 2008, Sala Stampa della Camera dei Deputati: è stata presentata a Roma una proposta di legge bipartisan in materia di disabilità grave e di assistenza personale autogestita.

Proprio nella Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, è avvenuta la presentazione di una proposta di legge sull'assistenza personale autogestita che ha visto la sottoscrizione di alcuni esponenti della maggioranza e dell'opposizione - Ileana Argentin (Partito Democratico), Silvana Mura (Italia dei Valori), Gianfranco Paglia (Popolo della Libertà) e Carmelo Porcu (Popolo della Libertà) - del questore della Camera dei Deputati Antonio Mazzocchi e di molti rappresentanti delle Associazioni di persone con disabilità.

«Con la presentazione di una proposta di legge sull'assistenza personale autogestita», spiegano i promotori dell'iniziativa, «il Movimento Nazionale per la Vita Indipendente intende porre all'attenzione del legislatore la necessità di riconoscere in maniera compiuta alle persone con disabilità grave il diritto di organizzare la propria esistenza evitando soluzioni semiresidenziali o residenziali che, in ogni caso, mortificano la dignità della persona disabile e della sua famiglia. Purtroppo ancora oggi, in ambito di Politiche Sociali e Sanitarie, le Regioni investono maggiormente in istituti, case-famiglia e centri semiresidenziali, molto spesso senza tener conto delle esigenze espresse dalla persona con disabilità».

Il contribuito alla scrittura della proposta di legge dei rappresentanti delle Associazioni di persone con disabilità e la loro presenza alla Camera dei Deputati sono elementi che fanno auspicare che, anche nel mondo politico, sia entrata l'idea che per le azioni che le riguardano, debbano essere sempre rispettati il parere, la capacità propositiva e l'esperienza delle persone con disabilità, rispecchiato dallo slogan «Niente su di Noi, senza di Noi».

Ricordiamo anche che, contestualmente alla presentazione della proposta di legge, l'Onorevole Mazzocchi ha chiesto l'impegno del Parlamento e dei presidenti delle Camere «affinché si ratifichi al più presto la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».


Cosa dice la proposta di legge

La proposta di Legge, di soli tre articoli, prevede l'istituzione di un Fondo Nazionale per la Vita Indipendente.

Individua come destinatari dei progetti di assistenza personale autogestita le persone con disabilità grave sulla base del riconoscimento dello «stato di handicap in situazione di gravità» (ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della Legge 104/1992), che vertono, inoltre, in condizioni di «povertà, emarginazione ed esclusione sociale» (ai sensi dell'articolo 14, comma 2, della Legge 328/2000).

I progetti, in attuazione dell'articolo 14, comma 1, della Legge 328/2000 e dell'articolo 39, comma 2, l-bis, della Legge 104/1992, sono realizzati grazie ad un finanziamento erogato direttamente alla persona con disabilità dall'Ente locale. L'utilizzo del finanziamento deve essere rendicontato direttamente dal beneficiario, il quale deve esibire i documenti dimostranti le spese sostenute.

Una quota di finanziamento del Fondo (per la misura del 10%) è destinata alla realizzazione dei Centri per la Vita Indipendente che sono gestiti direttamente da organizzazioni di persone con disabilità e hanno il compito di affiancare la persona nell'orientamento e nell'informazione circa i propri diritti, nell'utilizzo di strumenti per la promozione dell'autonomia personale, nella realizzazione di programmi di «empowerment individuale», consulenza alla pari, nella ricerca di assistenti e supporto amministrativo nella gestione dell'assistenza personale.

Leggi il testo della proposta di legge (file in PDF).

Leggi i documenti di DPI-Italia (Disabled Peoples' International Italia) sulla vita indipendente (file in PDF).

Anche in Umbria c'è un associazione - appartenente alla FISH Umbria ONLUS - che promuove la Vita Indipendente: l'Associazione Vita Indipendente Umbria.


Normativa di riferimento

Legge n. 328 dell'8 novembre 2000, «Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali» (collegamento a sito esterno).
In particolare, l'articolo 14, comma 1, afferma che: «per realizzare la piena integrazione delle persone disabili di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nell'ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell'istruzione scolastica o professionale e del lavoro, i comuni, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell'interessato, un progetto individuale, secondo quanto stabilito al comma 2».

Legge n. 104 del 5 febbraio 1992, «Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate» (collegamento a sito esterno).
In particolare, l'articolo 39, comma 2, l-bis, aggiunto con la Legge n. 162/1998, afferma che: «2. Le regioni possono provvedere a: [...] l-bis) a programmare interventi di sostegno alla persona e familiare come prestazioni integrative degli interventi realizzati dagli enti locali a favore delle persone con handicap di particolare gravità, di cui all'articolo 3, comma 3, mediante forme di assistenza domiciliare e di aiuto personale, anche della durata di 24 ore, provvedendo alla realizzazione dei servizi di cui all'articolo 9, all'istituzione di servizi di accoglienza per periodi brevi e di emergenza, tenuto conto di quanto disposto dagli articoli 8, comma 1, lettera i), e 10, comma 1, e al rimborso parziale delle spese documentate di assistenza nell'ambito di programmi previamente concordati».

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