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Trasporti pubblici italiani: l'Europa esige chiarezza sull'accessibilità

Pubblicato il 22/02/2014 - Letto 3003 volte
La Commissione dell'Unione Europea ha avviato alcune procedure d'infrazione contro l'Italia per l'inaccessibilità dei mezzi pubblici di trasporto e ha dato due mesi di tempo al nostro Paese per rimediare a questa situazione discriminante che, purtroppo, è fin troppo comune nelle nostre città. Questa notizia arriva ad un solo mese di distanza da due episodi verificatisi nella nostra Regione: uno ha avuto luogo a Terni, dove una ragazza in carrozzina è riuscita a salire a bordo del bus (con pedana non funzionante) solo grazie all'aiuto dei passanti, l'altro ha come scenario Spoleto, dove è stato girato un video-denuncia sul non funzionamento delle pedane dei bus.

Qualche settimana fa, l'Unione Europea ha avviato alcuni procedimenti di infrazione nei confronti dell'Italia a causa della presenza dei troppo frequenti mezzi di trasporto pubblici non accessibili, che girano nelle città nostrane. Questa importante notizia, che mostra un'Europa attenta alle tematiche della mobilità e dell'accessibilità, si apprende dall'articolo Questa è l'Europa che ci piace [file a link esterno] di Franco Bomprezzi, Direttore responsabile di Superando.it e pubblicato nello stesso sito web.

La Commissione dell'Unione Europea ha dato due mesi di tempo al nostro Paese per rimediare all'inaccessibilità dei mezzi di trasporto pubblici, che costringono in molti casi le persone con disabilità a muoversi e a viaggiare con numerose difficoltà, tanto più se non dispongono di un mezzo privato con cui spostarsi.

Una conferma di questa insostenibile situazione, purtroppo, ci arriva anche dall'articolo Disabilità e disservizi a Terni, bus senza pedana: «Salita solo grazie all'aiuto dei passanti» [file a link esterno] pubblicato in Umbria24, dal quale apprendiamo che, solo il mese scorso a Terni, una ragazza in carrozzina si è trovata impossibilitata a salire autonomamente a bordo del bus di linea a causa della pedana non funzionante e si è dovuta necessariamente far aiutare, per poter salire a bordo. Ciò che preoccupa, al di là del problema tecnico momentaneo che può anche presentarsi, è il fatto che non è la prima volta che si verifica una circostanza di questo tipo, anche nel capoluogo ternano.

Spostandoci in un'altra città umbra, come si apprende dall'articolo Spoleto, video denuncia dei 5 Stelle: su bus UM pedane disabili malfunzionanti [file a link esterno] pubblicato sempre in Umbria24, dopo numerose segnalazioni arrivate da parte dei cittadini spoletini sul cattivo funzionamento delle pedane dei bus di linea, alcuni attivisti 5 Stelle hanno girato un video (trasformatosi poi in un video-denuncia) per verificare la situazione dei mezzi di trasporto in città, con un risultato tristemente noto, che ha confermato quanto già segnalato: ben tre autobus su tre hanno avuto problemi tecnici alle pedane ed hanno, di fatto, impedito la salita sui bus stessi.

Questi sgradevoli episodi si vanno ad aggiungere agli altri che troviamo, fin troppo spesso, nelle cronache locali delle nostre città e che lo stesso Bomprezzi cita nel proprio articolo.

I provvedimenti di infrazione avviati dall'Unione Europea - per quanto possa essere ancora presto per comprendere appieno la portata delle loro implicazioni - costituiscono una sveglia tuonante e seria per coloro che hanno il compito di garantire servizi pubblici di trasporto che siano efficienti e pienamente inclusivi per tutti, nelle città italiane. Ci auspichiamo, quindi, che queste ultime importanti sollecitazioni europee portino effettivamente a dei risultati concreti in termini di accessibilità e di fruibilità dei mezzi pubblici di trasporto da parte delle persone con disabilità.

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