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La "manovra" all'italiana: cambiare tutto per non cambiare nulla… o quasi

Pubblicato il 30/08/2011 - Letto 3348 volte
Dopo la "mediazione" di ieri che il Governo è riuscito ad ottenere nei contenuti della Manovra di agosto, è ancora difficile fare un bilancio di ciò che resterà e ciò che, al contrario, verrà spazzato via nel prossimo futuro. Ciò che è certo è che ancora tutto è in gioco. Attendendo il voto parlamentare che ne segnerà la conclusione dell'iter e l'applicazione definitiva della norma, è possibile fare un confronto tra ciò che, nei giorni scorsi, ha proposto la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e ciò che, per il momento, è stato deciso.

Dalla lettura dei principali quotidiani è possibile desumere i principali cambiamenti che, rispetto al 13 agosto, sono stati compiuti al testo della "Manovra di ferragosto". Secondo alcuni - in primis il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - si tratterebbe, ora, di cambiamenti che avrebbero condotto ad una manovra più equa. Per altri, a partire dall'opposizione, si tratta solo di un annacquamento di una manovra già di per sé pessima.

Il punto decisivo - per ciò che ci riguarda - è legato alle ripercussioni sulle politiche per le persone con disabilità, cosa di cui, purtroppo, nessuno parla.


La riduzione dei tagli agli Enti locali

Se è chiaro che ci sarà una riduzione dei tagli agli Enti locali di circa 3 miliardi di Euro, è poco chiaro quali potrebbero essere le misure compensative per tamponare questa riduzione.

Il Governo ha proposto, tra le altre, una norma contro l'evasione fiscale come manovra di "riserva" per recuperare i 3 miliardi di cui sopra. La norma conferirebbe maggiori poteri ai Comuni per rintracciare gli evasori. Tuttavia, non sono disponibili stime a riguardo in merito all'effettiva portata di questo escamotage [Fonte, Sole 24 Ore].

Rispetto a questi due punti, la FISH ha fatto due proposte molto chiare: per quanto riguarda gli "sprechi" degli Enti locali, bisognerebbe andare a scovare gli sperperi nelle Aziende Municipalizzate, nonché nelle poltrone dirigenziali di molti enti, frutto di una vera e propria "partitocrazia". Rispetto, invece, alle norme contro l'evasione fiscale, la FISH propone una campagna di controlli straordinari come quelli che il Governo ha previsto per gli accertamenti di invalidità civile che si ritiene essere "falsi". Inoltre, propone di abbassare il limite di tracciabilità dei pagamenti a 1.000 euro e differenziarla con una soglia ancora più bassa quando i pagamenti siano relativi a servizi o prestazioni o a fatturazioni in cui i servizi e le prestazioni siano prevalenti.


L'abolizione di tutte le Province

Altro elemento certo è che verranno eliminate tutte le Province. Certamente questo elemento si trova d'accordo con quanto proposto dalla FISH. Tuttavia, l'abolizione dovrà essere attuata solo dopo una modifica costituzionale. Quindi, tutto è rimandato alle "calende greche".


Tassa di solidarietà (o "supertassa")

L'abolizione della tassa di solidarietà per tutti i cittadini fuorché per i politici è la classica misura che accontenta un po' tutti, visto che nessuno è disposto a pagare per sé, ma è felice se a farlo è la "casta" (sono molte le "catene di Sant'Antonio" che girano sul web con lo scopo di far conoscere a tutti il costo dei nostri politici, suscitando stupore ed indignazione).

Rispetto a questa tassa la FISH aveva mostrato già delle perplessità (sia in relazione alla scarsa cogenza nei confronti di chi evade, sia per non tenere in conto la composizione dei nuclei familiari). Ne ha proposto, pertanto, una completa revisione, innalzando i limiti di applicazione, ma rimodulando il sistema di calcolo del reddito in modo che vengano considerati anche i grandi patrimoni e le grandi rendite finanziarie.


Pensioni

Altro capitolo che ha subìto una minima revisione è quello relativo alle pensioni: dopo il "braccio di ferro" tra la Lega e il PDL (Popolo delle Libertà), ciò che sembra essere stato inserito riguarda una revisione degli anni di contribuzione (40 anni) per poter andare in pensione, al netto degli anni riscattati (laurea, leva militare, ecc.), i quali contribuiranno solo a determinare l'ammontare dell'assegno pensionistico.

Anche su questo punto la FISH ha espresso chiaramente il proprio parere: sarebbe stato più utile agire con maggiore energia su ciò che incide nella spesa complessiva per il 40%, piuttosto che incaponirsi sulla spesa per le politiche sociali che incidono solo per il 2,7%.


La grande assente: la riforma fiscale e assistenziale

In conclusione, dopo piccoli ritocchi, rimane un dubbio: e la riforma fiscale e assistenziale?

Gran parte delle questioni che riguardano le persone con disabilità, infatti, sono contenute lì dentro. A partire dalle agevolazioni fiscali, compresa anche l'aumento dell'IVA.

Purtroppo, di questo argomento, nulla si dice, almeno fin'ora.

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