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Mobilitazione di Cittadinanzattiva per la Legge 80 del 2006: ancora troppi accertamenti inutili

Pubblicato il 23/03/2009 - Letto 5011 volte
A quasi due anni dall'approvazione della Legge 80/2006 sulla semplificazione delle procedure per gli accertamenti sanitari, le Aziende Sanitarie Locali fanno ancora fatica a rendere effettiva la sua applicazione. Cittadinanzattiva, insieme ad altre organizzazioni - tra cui la FISH attraverso l'UILDM -, ha promosso una mobilitazione per l'effettiva l'applicazione della Legge e, quindi, il rispetto dei diritti delle persone con disabilità.

Cosa dice la normativa

Iniziamo dalla normativa: il 9 marzo 2006 è stata approvata la Legge n. 80 che prevede che le persone con patologie stabilizzate o destinate ad aggravarsi, che abbiano dato luogo al riconoscimento dell'«indennità di accompagnamento» o «indennità di comunicazione», siano esonerate da ogni visita medica finalizzata all'accertamento della permanenza delle condizioni di salute che hanno motivato tali riconoscimenti sanitari. La Legge, inoltre, include anche le persone con sindrome da talidomide. In altre parole, con questa legge, le persone che hanno le patologie di cui sopra non dovranno più essere sottoposte alla «chiamata» periodica da parte delle Commissioni Mediche delle ASL per vedere accertato il proprio stato di salute.

Un anno più tardi, con il Decreto applicativo del 2 agosto 2007, vengono fissate 12 voci relative a patologie che determinano una grave compromissione dell'autonomia personale e gravi limitazioni delle attività e della partecipazione alla vita comunitaria. Lo scopo del Decreto è quello di identificare quelle patologie per le quali si applica la Legge 80/2006.

Il 30 maggio 2008 - quindi dopo due anni di vuoto procedurale nelle varie ASL d'Italia e conseguente caos - la Direzione Generale Prevenzione Sanitaria del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali invia una Nota, cui segue il Messaggio INPS n. 12727 del 3 giugno 2008, con cui vengono impartite le indicazioni operative alle ASL e alle sedi periferiche della stessa INPS.


Il percorso

Secondo le citate disposizioni, l'iter dovrebbe essere il seguente:

  • L'INPS ha il compito di selezionare i nomi di tutti i titolari dell'«indennità di accompagnamento» e dell'«indennità di comunicazione» per i quali è prevista la revisione.
  • Sempre l'INPS ha il compito di inviare l'elenco dei titolari a ciascuna Commissione Medica delle ASL e di richiedere i fascicoli sanitari.
  • Le Commissioni Mediche delle ASL devono spedire i fascicoli all'INPS.
  • L'INPS ha il compito di esaminarli. Qualora la documentazione utile fosse insufficiente, può richiedere ulteriori certificazioni alle persone con disabilità interessate.
  • L'INPS restituisce alle Commissioni Mediche delle ASL il fascicolo sanitario, cui è allegata una comunicazione scritta nella quale si esplicita il diritto della persona con disabilità all'esonero da ulteriori visite mediche di controllo e di revisione delle sue condizioni di salute.


I punti ancora oscuri

Nonostante le chiarificazioni, permangono alcuni punti non chiari che potrebbero inceppare la macchina burocratica:

  • Nella Nota ministeriale è chiaro che è «compito dell'INPS comunicare direttamente alle persone che sono state ritenute esonerate che non saranno più chiamate a visita». L'INPS, tuttavia, nel Messaggio n. 12727/2008, non fa menzione di tale compito.
  • La Nota ministeriale e il Messaggio dell'INPS non precisano cosa accada nel caso in cui alla persona non venga riconosciuto il diritto all'esonero da ulteriori visite mediche di controllo e di revisione, ma allo stesso tempo, siano però già scaduti i tempi per la revisione precedentemente disposta e sia stata quindi sospesa la provvidenza economica.
  • Non è ben chiaro che cosa accada nel caso in cui una persona abbia cambiato residenza e ASL di riferimento: il pericolo, infatti, è che la nuova ASL, interpellata dall'INPS, non disponga dei fascicoli sanitari.


La denuncia di Cittadinanzattiva e dell'ANIO

Nonostante sia passato quasi un anno dai chiarimenti del Ministero e dell'INPS, i problemi per i cittadini con disabilità continuano a esistere.

Dall'ultimo Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva e da una ricerca dell'Associazione Nazionale Infezioni Osteoarticolari (ANIO) emergono crescenti segnalazioni da parte di cittadini che ricevono richieste illegittime di visite di rivedibilità da parte delle Commissioni Mediche delle ASL, con conseguente sospensione per diversi mesi delle relative provvidenze economiche.

La mancata applicazione di queste norme, oltre a comportare grandi disagi per le persone con disabilità, rappresenta anche uno spreco di risorse pubbliche, le quali al contrario potrebbero essere utilizzate per potenziare i servizi sanitari e sociali.

Infatti, all'evidente danno economico e sociale per i cittadini, si somma un danno per le casse dello Stato. La mancata attuazione della Legge 80/2006 si traduce in una inutile voce di spesa per sostenere, da un lato, i costi dei "gettoni" di presenza per i componenti delle Commissioni Mediche della ASL e, dall'altro, i costi del personale impiegato per l'attivazione di procedure burocratiche inutili.

L'INPS stesso, con due distinti comunicati, l'ultimo dei quali è il già citato Messaggio n. 12727/2008 del 3 giugno 2008, si è attivato affinché le ASL evitino una inopportuna chiamata a visita dei cittadini.

Per questo motivo, Cittadinanzattiva, insieme ad altre organizzazioni, ha deciso di lanciare una campagna di mobilitazione, informazione e tutela che coinvolga cittadini, associazioni, istituzioni e media.

Di seguito, l'elenco delle Organizzazioni che hanno già aderito:

  • ANIO (Associazione Nazionale Infezioni Osteoarticolari);
  • UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare);
  • AIC (Associazione Italina per la lotta contro le Cefalee);
  • AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer);
  • AINAD (Associazione Italiana Nutrizione Artificiale Domiciliare);
  • AIMAR (Associazione Italiana Malformazioni Ano Rettali);
  • AIP-BPCO (Associazione Italiana Pazienti con Bronco-Pneumopatia Cronica Ostruttiva);
  • ANMAR (Associazione Nazionale MAlati Reumatici);
  • ALMAR (Associazione Laziale Malati Reumatici);
  • ANPI (Associazione Nazionale Patologie Intestinali dell'età evolutiva ed infantile);
  • Azione Parkinson;
  • FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paraplegici);
  • FAND (Associazione Nazionale Diabetici);
  • FEDERASMA (Federazione Associazioni Asmatici Allergici);
  • LIOS (Lega Italiana Osteoporosi);
  • PARENT PROJECT ONLUS (Genitori contro la Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker);
  • UNIAMO-FIMR (Federazione Italiana Malattie Rare - ONLUS);
  • ANANAS (Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi Amicizia e Solidarietà).
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