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Ho il riconoscimento della Legge 104/92, la moglie invalida. Posso chiedere l'astensione dal lavoro notturno?

Pubblicato il 1/02/2010 - Letto 2956 volte
Salve, oltre all'invalidità civile ho avuto anche la legge 104/92, inferiore ai 2/3, con le seguenti patologie: distrofia muscolare di cingoli scapolari con lieve tetraparesi da mielopatia cervicale, spondiloartosi cervicali con discopatie, tiroidite cronica, blocco di branca incompleto. Adesso si è aggiunta la pressione arteriosa e un inizio di osteoporosi. Ho mia moglie anch'essa invalida in quanto operata di stenosi della polmonare da bambina, adesso la sua situazione si è aggravata, cioè la valvola è passata ad un grado severo. Volevo sapere se mi toccano fare i turni di notte 22.00 6.00. Nessuno sa darmi una risposta se cortesemente mi potreste dire voi. Grazie, a presto.
ugo, 41 anni

Risposta

Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, La informiamo che la normativa in merito all'astensione dal lavoro notturno non menziona il caso in cui il lavoratore che effettua tali orari ha una disabilità. La normativa, invece, prevede l'esonero dai turni notturni al lavoratore che svolge assistenza ad un familiare con disabilità a carico (riconosciuto ai sensi dell'articolo 3 della Legge 104/1992, come «portatore di handicap»).

In questo caso, Lei potrebbe far valere tale diritto, in quanto deve assistere Sua moglie, ma dalla Sua e-mail non si desume se Sua moglie ha il riconoscimento dello stato di handicap ai sensi dell'articolo 3 della Legge 104/1992 (in questo senso non è necessario il riconoscimento dello stato di gravità, ai sensi del comma 3 del medesimo articolo). Precisiamo, infatti, che il beneficio è valido solo se la persona con disabilità a carico del lavoratore che chiede l'esonero ha il riconoscimento suddetto. In questo senso, non è sufficiente il solo accertamento dell'invalidità civile, neanche con riconoscimento di inabilità totale al 100%.

Precisiamo, inoltre, che il Ministero del lavoro, con la Risoluzione n. 4 del 6 febbraio 2009, ha fornito alcune precisazioni circa la locuzione «a carico». Il Ministero si rifà alle indicazioni della Legge 104/1992, sostenendo che la definizione «a carico», per quanto riguarda l'astensione dal lavoro notturno, vada ricollegata e resa omogenea a quanto disposto dalla quella norma a proposito della concessione dei permessi lavorativi. Pertanto la persona con disabilità va considerata «a carico» del lavoratore quando questi ne presti «effettiva assistenza». In merito al concetto di «effettiva assistenza», il Ministero riprende le indicazioni della Circolare INPS n. 90 del 23 maggio 2007, adottando il principio che «tale assistenza non debba essere necessariamente quotidiana, purché assuma i caratteri della sistematicità e dell'adeguatezza rispetto alle concrete esigenze della persona con disabilità in situazione di gravità».

Precisiamo, infine, che la disciplina che regola l'astensione dal lavoro notturno non trova applicazione ai dirigenti, al personale direttivo e altri lavoratori aventi potere di determinazione autonoma del proprio tempo di lavoro (come ad esempio: i lavoratori a domicilio, i prestatori di tele-lavoro, i lavoratori nel settore liturgico delle chiese e delle comunità religiose), al personale viaggiante del trasporto stradale, ferroviario, aereo, marittimo, ai lavoratori a bordo di navi della pesca marittima.


Normativa di riferimento

Risoluzione Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali n. 4 del 6 febbraio 2009, «Art. 9, D.Lgs. n. 124/2004 - art. 11, comma 2 lett. c), D.Lgs. n. 66/2003 lavoro notturno - soggetti che hanno "a proprio carico" un soggetto disabile ai sensi della L. n. 104/1992» (collegamento a sito esterno).

Circolare INPS Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito, n. 90 del 23 maggio 2007, «Permessi ex art. 33 legge 05 febbraio 1992, n. 104. Questioni varie» (collegamento a sito esterno).


Per ogni altra informazione, può contattarci telefonicamente al numero 0744 27.46.59.

Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Anna Vecchiarini e Pierangelo Cenci
(Assistenti Sociali del Centro per l'Autonomia Umbro)

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