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Discriminazione sul lavoro. Ne parla il nuovo rapporto dell'ILO

Pubblicato il 17/06/2011 - Letto 2246 volte
E' di recente pubblicazione il nuovo Rapporto dell'ILO (International Labour Organization) sui principi e diritti fondamentali nel lavoro, intitolato "Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua". Esso intende presentare le tendenze degli ultimi quattro anni in tema di discriminazione nel lavoro e gli obiettivi delle azioni future che l'ILO intende intraprendere per fronteggiare tale problematica.

Ciò che dal Rapporto emerge è che in tema di discriminazione sul lavoro, "fenomeno costante e multiforme, particolarmente preoccupante per quanto riguarda l'accesso all'occupazione", si registra la coesistenza di aspetti positivi e negativi, che cercheremo di riassumere sebbene il discorso sia molto più articolato. 

Infatti, da una parte le leggi e le politiche contro la discriminazione hanno fatto dei progressi verso la tutela dei diritti. Per fare solo un esempio,  le due Convenzioni fondamentali dell'ILO in materia, ossia la Convenzione (n. 100) sull'uguaglianza di retribuzione del 1951, e la Convenzione (n. 111) sulla discriminazione (impiego e professione) del 1958, sono state ratificate rispettivamente da 168 e 169 paesi su un totale di 183 Stati membri.

Dall'altra parte, però, il fatto che queste leggi esistano non vuol dire che vengano sempre applicate; ciò rappresenta ancora un obiettivo- o meglio una sfida, in tempo di crisi. Si legge nel documento che "molte delle istituzioni preposte [alla tutela contro la discriminazione, ndr] devono affrontare la carenza di risorse umane e finanziarie, la mancata coerenza delle politiche adottate a livello nazionale e locale, e l'insufficiente sinergia e cooperazione con le altre istituzioni interessate. Gli ispettori del lavoro, i giudici, i funzionari pubblici e le altre autorità competenti si imbattono in una carenza di conoscenze e di strumenti istituzionali nel momento in cui cercano di identificare e risolvere dei casi di discriminazione. Ciò impedisce alla vittime di discriminazione di vedere le proprie denunce concludersi con successo".

La discriminazione nel lavoro nei confronti delle persone con disabilità
L'ILO ha registrato, per quanto riguarda le persone con disabilità, un limitato accesso all'istruzione, alla formazione professionale e al reinserimento, fino alle più evidenti differenze salariali rispetto al resto della popolazione attiva e all'esclusione da alcune professioni.

Le persone con disabilità (fisica, mentale, sensoriale o intellettuale) nel mondo sono circa 650 milioni; di queste oltre 470 milioni sono in età lavorativa ma il loro tasso di occupazione è molto più basso rispetto alle persone senza disabilità.

Nel documento si legge che, secondo una stima fatta dalle Nazioni Unite, l'80 per cento delle persone con disabilità nei paesi in via di sviluppo vive nella povertà, e che secondo la Banca Mondiale il 20 per cento dei poveri del mondo soffre di qualche forma di disabilità. Un importante passo in avanti della normativa in questa materia è stata l'entrata in vigore della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
 
Scarica il Rapporto dell'ILO "Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua" in pdf.

 

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