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ICI e paralimpiadi

Pubblicato il 16/06/2008 - Letto 2332 volte
Il decreto sulla salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie, approvato dal Consiglio dei ministri, taglia i finanziamenti contenuti nella precedente finanziaria e destinati al Comitato italiano paralimpico per il triennio 2008-2010.

Alla sorpresa del presidente del Comitato Italiano Paralimpico (Cip), Luca Pancalli, si aggiunge l'invito accorato dell'Ente Nazionale sordi (Ens): "Con il taglio dei fondi destinati allo sport si bloccano lo sviluppo e le potenzialità dei disabili che dopo decenni di battaglie civili hanno trovato nella pratica sportiva uno strumento formidabile per la piena inclusione sociale".

A sconcertare, se possibile, ancora di più di tutta questa vicenda è che, come ha detto anche il presidente dell'Ens, Ida Collu, la sfida per la condivisione e il rispetto verso le persone disabili inizia ora, dopo l'entrata in vigore della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità: "Il governo e il Parlamento si uniscano alla nostra sfida incominciando a riflettere sul fatto che non si può promettere al povero togliendo all'altro povero, in nome di una falsa uguaglianza a salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie". Nei giorni scorsi anche il presidente del Cip, Luca Pancalli, si era detto "estremamente stupito e amareggiato" per la scelta dell'esecutivo, affermando di confidare "in un rapido intervento del governo per individuare, in breve tempo, soluzioni idonee alla risoluzione del problema".

Una vera e propria "doccia fredda" arrivata a pochi mesi dalla partenza dei nostri atleti per le paraolimpiadi di Pechino. Con che spirito potranno lavorare da qui ad allora, sapendo che la loro possibilità di vivere una vita piena, grazie anche allo sport, è fortemente minata dai soliti problemi economici?

(La notizia ci è stata gentilmente segnalata dalla Dott.ssa Emanuela Zerbinotti;

fonte: CIP - Comitato Italiano Paralimpico)


Approfondimenti

Prendiamo l'occasione per ricordare le indicazioni relative al diritto alla partecipazione all'attività sportiva raccolte nell'articolo 30 della "Convenzione per i diritti delle persone con disabilità" (Art. 30 - Partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport):

"5. Al fine di consentire alle persone con disabilità di partecipare su base di uguaglianza con gli altri alle attività ricreative, agli svaghi e allo sport, gli Stati Parti adottano misure adeguate a:

(a) incoraggiare e promuovere la partecipazione più estesa possibile delle persone con disabilità alle attività sportive ordinarie a tutti i livelli;

(b) garantire che le persone con disabilità abbiano la possibilità di organizzare, sviluppare e partecipare ad attività sportive e ricreative specifiche per le persone con disabilità e, a tal fine, incoraggiare la messa a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, di adeguati mezzi di istruzione, formazione e risorse;

(c) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso a luoghi che ospitano attività sportive, ricreative e turistiche;

(d) garantire che i minori con disabilità possano partecipare, su base di uguaglianza con gli altri minori, alle attività ludiche, ricreative, agli svaghi ed allo sport, incluse le attività previste dal sistema scolastico;

(e) garantire che le persone con disabilità abbiano accesso ai servizi forniti da coloro che sono impegnati nell'organizzazione di attività ricreative,turistiche, di tempo libero e sportive."

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