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Parcheggi riservati ad personam nel Comune di Terni, alla ricerca di soluzioni condivise per garantire i diritti fondamentali ed evitare gli abusi

Pubblicato il 5/04/2019 - Letto 1971 volte
A Terni il giorno venerdì 19 Aprile 2019 l'Assessore con deleghe all'Ambiente, alla Mobilità, alla Viabilità Salvati Benedetta e l'Assessore con delega alla Polizia Municipale Fatale Stefano hanno convocato un incontro con le Associazioni durante il quale verrà esaminata e discussa la bozza del "Regolamento Comunale per l'assegnazione degli stalli di sosta ai titolari di contrassegno di parcheggio per disabili"

Il tema dei parcheggi riservati alle persone con disabilità, così come quello del trasporto speciale ancora al centro di un serrato confronto, è da affrontare secondo la prospettiva dei Diritti fondamentali che vanno garantiti alle persone con disabilità così come indicato dalla Convenzione Onu sui diritti delle Persone con disabilità ratificata e resa esecutiva in Italia con legge n°18 del 3 marzo 2009 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 61 del 14 marzo 2009).

In particolare si fa riferimento alla "mobilità personale" art. 20 della suddetta Convenzione quale diritto imprescindibile per consentire alle persone con disabilità la maggiore autonomia possibile.

E' noto che è possibile per le "persone invalide con capacità di deambulazione impedita, o sensibilmente ridotta" ottenere - previo accertamento medico-legale - il cosiddetto "contrassegno di parcheggio per disabili" che permette - fra l'altro - di parcheggiare negli spazi a questi riservati (art. 381,DPR 495/1992 e successive modificazioni). L'articolo 381 del Regolamento del codice della strada, nella sua versione originale, prevedeva che in alcuni casi potesse essere concesso ai titolari di contrassegno un parcheggio riservato e affermava testualmente che "deve, di norma, essere abilitato alla guida e deve disporre di un autoveicolo". Quella condizione, potenzialmente discriminante, è stata rivista dal Decreto del Presidente delle Repubblica 30 luglio 2012, n. 151 che ha appunto modificato le regole fissate precedentemente.

L'attuale articolo 381 afferma che "nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità della persona interessata, il comune può, con propria ordinanza, assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta[…]. Tale agevolazione, se l'interessato non ha disponibilità di uno spazio di sosta privato accessibile, nonché fruibile, può essere concessa nelle zone ad alta densità di traffico, dietro specifica richiesta da parte del detentore del "contrassegno di parcheggio per disabili"."

Come si potrà notare la concessione del parcheggio riservato non è un diritto "automatico" di ogni titolare di contrassegno ma prevede alcune condizioni:

  • non avere uno spazio di sosta privato accessibile o fruibile (condizione che può essere verificata dal Comune);
  • il parcheggio si trovi in zona ad alta intensità di traffico (anche questo elemento viene valutato dal Comune).

Gli elementi discrezionali concessi al Comune, cui spetta la responsabilità dell'ordinanza sono pertanto sufficientemente ampi da limitare le concessioni in modo difficilmente contestabile.

[ Parcheggi riservati ad personam ne è disponibile il testo completo della scheda a cura di Carlo Giacobini, Responsabile Centro per la documentazione legislativa Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, N.d.R.]

La Federazione Italiana Superamento Handicap (FISH) Umbria ONLUS già nel 2012 aveva prodotto e formalizzato all'Amministrazione comunale una proposta volta a massimizzarne la capacità di garantire i diritti fondamentali alle Persone con disabilità ed evitare gli abusi.

Nel documento la Federazione espone la necessità di rivedere le modalità di assegnazione dei parcheggi ad personam, integrando quanto specificatamente previsto dalla normativa vigente sopracitata, con modalità e strumenti di valutazione multidimensionale propri del progetto individuale previsto dall'articolo 14 della legge 328 del 2000.

Si tratta in sostanza di ricondurre la concessione del parcheggio ad personam al sistema di prestazioni, interventi, agevolazioni che la rete dei servizi dovrebbe garantire all'interno di un progetto personale tenendo conto soprattutto della combinazione sfavorevole tra le caratteristiche di salute della persona (alterazione delle funzioni e delle strutture corporee) e le caratteristiche degli spazi in cui la persona deve muoversi per raggiungere un eventuale parcheggio, pubblico o condominiale, che a causa della presenza di ostacoli (o dell'assenza di facilitatori) non risultano utilizzabili.

La condizione personale di necessità del parcheggio riservato dovrebbe essere oggetto di valutazione da parte di quei servizi cui competono specifiche responsabilità in riferimento al processo di presa in carico globale della Persona con disabilità (UNITA' DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE - U.V.M. USL).

Tutto ciò al fine di attestare la possibilità di miglioramento delle performance della persona legate alla concessione di parcheggio anche in relazione ad eventuali altri interventi o prestazioni di cui si dovesse rendere necessaria l'attivazione per il conseguimento di funzionamenti attesi riconducibili al concreto riconoscimento del diritto alla mobilità.

Come già ribadito, in occasione del dibattito in materia di servizio di trasporto ai centri diurni La Fish Umbria Onlus considera fondamentale che sia garantita la partecipazione delle associazioni che rappresentano e tutelano i diritti delle persone con disabilità all'interno dei processi decisionali e di implementazione delle politiche pubbliche affinché, oltre che rigorosamente a norma di legge, siano rispondenti ai desideri ed obiettivi di vita delle persone con disabilità.

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