Pubblicato il "Secondo Rapporto sulla non autosufficienza in Italia"
Pubblicato il 9/12/2011 -
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E' stato pubblicato a novembre dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali il "Secondo Rapporto sulla non autosufficienza in Italia", in cui si prosegue l'analisi avviata nella precedente edizione, sui temi dell'assistenza territoriale, delle cure domiciliari e della sostenibilità dei modelli di welfare.
Il duplice obiettivo del testo, curato da Angelo Lino Del Favero, è quello di fotografare la situazione attuale rispetto alla non autosufficienza nel nostro paese e avanzare alcune proposte correttive. «La centralità della persona e il principio di sussidiarietà costituiscono i binari sui quali condurre il rinnovamento del nostro sistema di welfare, per superare le resistenze culturali che ancora troppo spesso si annidano nella nostra società - e soprattutto nelle burocrazie - e colmare il divario tra Nord e Sud del Paese in termini di efficienza e qualità dei processi erogativi» - scriveva nella prefazione del rapporto l'"allora" Ministro Sacconi. Nell'ultimissimo periodo, con il nuovo Governo, le prospettive sono cambiate ma gli orientamenti che venivano proposti tramite dei focus specifici e la presentazione di buone prassi già attivate in alcune realtà territoriali restano, ci auguriamo, delle linee-guida. Ecco quali sono: - Rafforzamento del Distretto socio-sanitario come "cabina di regia" sussidiaria della rete dei servizi territoriali, punto d'incontro degli attori istituzionali, professionali e del terzo settore;
- Attuazione dei processi di deospedalizzazione a favore di una maggiore dotazione di servizi residenziali, semi residenziali e domiciliari. Nello specifico, modifica dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) con trasferimento di funzioni e risorse dall'ambito ospedaliero al territorio, alle non autosufficienze, alla domiciliarietà, nel rispetto dei costi standard dei macro livelli assistenziali (leggi qui quanto detto da neo ministro alla salute a proposito dei LEA);
- Sviluppo dei fondi integrativi, principalmente attraverso la contrattazione collettiva e l'incentivazione fiscale, e disciplina della compartecipazione alla spesa al fine di allargare la platea dei beneficiari;
- Revisione dell'attuale assetto dell'indennità di accompagnamento, trasferendo le competenze dal livello centrale a quello regionale, promuovendo una gestione integrata delle risorse sociali e introducendo una correlazione tra l'accesso alla prestazione e le condizioni economiche del beneficiario.
Visualizza sul sito del Ministero il "Secondo Rapporto sulla non autosufficienza in Italia" (link a pagina esterna).
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