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Diritto ad una Vita Indipendente: diritto alla libertà

Pubblicato il 27/09/2007 - Letto 2576 volte
1^ Conferenza Nazionale sulla Vita Indipendente dal 4 al 6 ottobre 2007 presso Don Orione (via della Camilluccia,120 - Roma)

Liberi di scegliere il proprio destino.

Il movimento italiano per la Vita Indipendente si organizza e cerca di costituire un Coordinamento Nazionale per la Vita Indipendente. Un nuovo soggetto che intende integrarsi nel panorama nazionale dell'associazionismo dando voce ad un nuovo modo di considerare il sociale, passando dalla logica dei servizi alla logica dei bisogni. Al centro dell'interesse del Coordinamento c'è la persona con disabilità quale soggetto di diritti pieni, attraverso l'esercizio del diritto di scelta ed autodeterminazione del proprio destino.
La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, approvata il 13 dicembre 2006 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, afferma che tutelare i diritti delle persone con disabilità significa prima di tutto tutelare i loro diritti umani riconoscendo, pertanto, la vita indipendente quale "diritto umano".

L'art. 19 Vita indipendente ed inclusione nella comunità impegna gli Stati che la ratificheranno a riconoscere "l'eguale diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella comunità, con la stessa libertà di scelta delle altre persone", ed a prendere "misure efficaci e appropriate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e della piena inclusione e partecipazione all'interno della comunità". Questo necessita che gli Stati assicurino che: "le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, sulla base di eguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione abitativa" ed  "abbiano accesso ad una serie di servizi di sostegno domiciliare, compresa l'assistenza personale necessaria per permettere loro di vivere all'interno della comunità e di inserirvisi e impedire che esse siano isolate o vittime di segregazione"; infine gli Stati devono assicurare che "i servizi e le strutture della comunità destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di eguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adatti ai loro bisogni".
La persona con disabilità deve essere messa in condizione di poter progettare il proprio futuro attraverso strumenti e forme di sostegno che consentano alla persona stessa di prendersi cura di sé; gestendo anche in modo diretto i servizi di assistenza ed aiuto personale, sempre determinando cosa, come e dove essere assistiti.
La persona deve riappropriarsi della propria vita in modo responsabile personalizzando al massimo gli interventi, affrontando le criticità insite nell'autogestione insite nel percorso di autonoma e indipendenza di tutte le persone.

Lo Stato, le Regioni ed i Comuni debbono prendere atto che la partecipazione delle persone con disabilità alle scelte legislative non può e non deve essere relegata ad una funzione decorativa.
Per questo il Coordinamento Nazionale per la Vita Indipendente intende promuovere e sostenere una serie di azioni che portino all'approvazione di una legge nazionale sulla "Vita Indipendente" che dia coesione ad esperienze alquanto diversificate sul territorio nazionale, creando un movimento unitario che possa elaborare una strategia di iniziative finalizzate al riconoscimento del diritto ed alla conseguente diffusione di servizi e strumenti che consentano a tutte le persone con disabilità che lo vogliano, di poter vivere in modo autonomo ed indipendente.

 

 

 

Programma

 

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