Legge 104 (articolo 3, comma 3), lavoro e cure

a cura del Servizio di Contact Center

Affetta da carcinoma mammario, sono stata operata nel 2010 e dichiarata invalida al 100% con concessione della legge 104 ma non articolo 3 comma 3. Attualmente continuo a lavorare normalmente. Vorrei sapere l'eventuale concessione dell'art. 3 comma 3 prevede la possibilità di continuare a lavorare? È possibile usufruire di qualche beneficio per le cure? C'è l'eventualità di andare in pensione anticipatamente? Lavoro dal 1985. Grazie

Risposta

Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, la informiamo che il riconoscimento dell'articolo 3, comma 3 della Legge n. 104/1992, «stato stato di handicap in situazione di gravità», non solo permette al lavoratore con disabilità di proseguire nella sua attività (purché questa sia ovviamente compatibile con le sue condizioni di salute), ma permette anche di poter accedere a tutta una serie di ulteriori agevolazioni fiscali e lavorative rispetto a quelle di cui già usufruisce con il semplice riconoscimento dell'articolo 3, comma 1 (scheda tematica). In particolare, ci riferiamo ai permessi lavorativi previsti dall'articolo 33 della Legge n. 104/1992 che possono essere usufruiti da Lei stessa e/o da un Suo familiare (schede tematiche).

Naturalmente, per poter avere questo riconoscimento, è necessario procedere all'aggravamento dello stato di handicap (scheda tematica), visita collegiale in cui sarà la Commissione Medica a valutare la sussistenza dei requisiti previsti per l'assegnazione dello «stato di gravità».

A prescindere dall'esito della visita di aggravamento, in ogni caso, attualmente Lei può già usufruire del «congedo per cura» che consiste nella possibilità di prendere un periodo di 30 giorni lavorativi annui (che possono essere presi tutti insieme o frazionati) per effettuare specifiche cure, purché preventivamente prescritte da un medico specialista della ASL (scheda tematica).

Per quanto riguarda, infine, un eventuale prepensionamento, ferma restando la possibilità per i soli dipendenti privati di andare in pensione a 55 anni se donne e a 60 se uomini con un'invalidità superiore all'80%, Le consigliamo di rivolgersi al Suo Ente previdenziale o ad un patronato.


Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Servizio di Contact Center del Centro per l'Autonomia Umbro


Data: 2/01/2013
Sezione: Contact Center » L'Esperto Risponde » Accertamenti sanitari » Legge 104/1992 » Compatibilità/incompatibilità
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