ForumPA 2012: proposte per un nuovo welfare con i princìpi di Agenda 22

a cura di Pierangelo Cenci

Al ForumPA di Roma (Forum della Pubblica Amministrazione), Giovedì 17 maggio, si è parlato di welfare. Un gruppo di lavoro di otto persone che sperimentano quotidianamente come implementare una nuova concezione di welfare si sono confrontati per sviluppare "suggerimenti" a soggetti istituzionali. Sei le parole chiave per produrre proposte operative: inclusione, partecipazione, diritti, empowerment, governance, sostenibilità. Da parete del vicepresidente della FISH Umbria ONLUS, Andrea Tonucci, è stata anche l'occasione per diffondere come buona prassi nazionale il metodo di Agenda 22, contenente, in nuce, i sei princìpi del "nuovo" welfare.

Il Tavolo Welfare - all'interno di ForumPA di Giovedì 17 maggio scorso a Roma - ha rappresentato l'occasione per elaborare delle proposte, idealmente rivolte ad un decisore pubblico, per favorire l'innovazione sociale del welfare. Partendo dalla definizione di innovazione sociale quale «attività e servizi innovativi che hanno come scopo quello di rispondere a un bisogno sociale», l'impronta che è stata data al Tavolo Welfare voleva superare l'approccio categoriale che contraddistingue le politiche sociali nel nostro Paese per estendere, al contrario, il concetto di innovazione sociale nel welfare a quelle idee, politiche, piani, servizi, interventi, progetti che adottino un approccio antidiscriminatorio e inclusivo, finalizzato a garantire il rispetto, godimento ed esercizio dei diritti umani di tutti.

Un gruppo di lavoro di otto persone che sperimentano quotidianamente come implementare una nuova concezione di welfare - tra i quali Andrea Tonucci (vicepresidente della FISH Umbria ONLUS) e Daniela Bucci (direttore di Nuovo Welfare) - si sono confrontati per sviluppare "suggerimenti" a soggetti istituzionali secondo un programma molto serrato che individua: ambiti prioritari, tipi di iniziative e progetti da adottare, strumenti di supporto, modalità e criteri per il finanziamento.

Il lavoro di proposte - sulla base anche di alcuni progetti realizzati o in via di realizzazione da parte delle associazioni di riferimenti degli otto esperti (Tonucci, ad esempio, parlerà dell'esperienza di Agenda 22 a Terni) - si è delineato mediante alcune parole chiave che sintetizzano il concetto di innovazione sociale all'interno del welfare.

Esse identificano un approccio che considera la singola persona capace di costruire reciprocità, relazioni e sviluppo per la comunità, purché messa nelle condizioni di partecipare, di poter fare, costruendo in prima persona (e/o con la propria famiglia) il proprio progetto di vita ed attivando le proprie risorse e potenzialità interagendo con un contesto realmente inclusivo.

Le parole chiave dell'innovazione sociale nel welfare sono:

Sulla base di queste parole chiave, le proposte che sono state presentate dal gruppo di lavoro sono state frutto di una logica di innovazione sociale nel welfare, inteso come l'insieme organico di idee, politiche, piani, servizi, interventi, progetti in grado di:


L'esempio di Agenda 22

In questo quadro è emblematico quanto svolto a Terni con il metodo Agenda 22. Infatti, l'elaborazione del Piano di Politiche per la Disabilità - scopo ultimo di Agenda 22 - è il risultato finale di un percorso partecipato in cui i rappresentanti dell'Ente pubblico e quelli delle associazioni, a partire dall'analisi comparata dei servizi/interventi offerti dall'Ente pubblico e dei bisogni espressi dalle persone con disabilità, individuano e definiscono dettagliatamente le azioni che andranno a comporre il piano.

L'applicazione del metodo Agenda 22 consente di tradurre la teoria dei diritti umani nella pratica dell'attività amministrativa nel suo complesso ed in ogni ambito, valorizza ed implementa a livello politico e tecnico il contributo dell'esperienza e della competenza delle associazioni delle persone con disabilità e rende virtuoso il rapporto tra l'Ente pubblico e il movimento associativo.

Passare dal contenimento delle proteste alla valorizzazione delle proposte significa produrre innovazione sociale in grado di incidere sulle cause dell'esclusione sociale, della discriminazione, della dipendenza e della medicalizzazione dei bisogni delle persone con disabilità. Ogni innovazione e ogni cambiamento diventa il risultato dell'assunzione formale di precise responsabilità da parte dell'Ente pubblico e del movimento associativo, chiamati, come sono, ad animare un costante e formalizzato confronto fondato sulla condivisione di principi e linguaggi e soprattutto produrre proposte concrete, praticabili e misurabili.


Data: 16/05/2012
Sezione: Focus » Archivio per data » Maggio 2012
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