Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, La informiamo che la pensione di reversibilità può essere concessa, ai figli se alla data del decesso del genitore:
Il concetto di inabilità al lavoro può essere difforme da quello di inabilità derivante dal invalidità civile. Sebbene i termini, purtroppo, siano gli stessi, esistono differenze fondamentali sia in termini di modalità di valutazione, sia in termini di benefici spettanti.
Nel caso di Suo fratello, ad esempio, il fatto che gli sia stata riconosciuta un'invalidità (presumiamo "civile") del 75% lascerebbe pensare che non abbia una inabilità totale; tuttavia, quel 75% deriva da una valutazione perlopiù clinica; pertanto, potrebbe accadere che la Commissione Medico Legale dell'Ente previdenziale di Vostro padre dia un parere diverso, valutando nello specifico la presenza o l'assenza di un'effettiva capacità da parte di Suo fratello nel trovare e mantenere un'occupazione che lo renda economicamente indipendente.
Ai fini della concessione della pensione di reversibilità, è necessario, inoltre, che sussista la condizione di non autosufficienza economica: per i figli adulti che hanno il riconoscimento dell'inabilità totale, non vi è autosufficienza economica quando dispongano di un reddito non superiore a quello fissato annualmente per poter beneficiare del diritto alla pensione di inabilità per gli invalidi civili totali (ossia un reddito inferiore a 1.240,56 Euro lordi per il 2013).
Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Anna Vecchiarini e Pierangelo Cenci
(Assistenti Sociali del Centro per l'Autonomia Umbro)