Possibilità per gli eredi di fare ricorso per una revoca di indennità di accompagnamento

a cura del Servizio di Contact Center

Spett.le Associazione, Vi scrivo per porre una domanda a cui, tra i vari riferimenti normativi non riesco a dare ancor risposta. Nel 2006 mia madre ottenne il riconoscimento dell'indennità di accompagnamento per patologie tumorali con invalidità al 100%. Dopo circa 7 o 8 mesi ricevemmo una comunicazione dall'INPS che ci informava di aver proceduto al ricalcolo della pensione sostenendo che a mia madre non dovesse essere riconosciuta più tale indennità. Il tutto senza che ci fosse stata alcuna ulteriore visita medica e chiedendoci addirittura la restituzione di quanto percepito fino a quel momento. Mia madre si rifiutò in tutti i modi di fare ricorso contro tale decisione poiché stanca di girare tra ospedali e medici dell'ASL. Quindi, ricorso non lo abbiamo mai presentato. Qualche mese fa, in seguito a notevoli peggioramenti della patologia, chiedemmo al nostro medico di base di inoltrare nuova domanda di riconoscimento di indennità di accompagnamento. Purtroppo mia madre è deceduta qualche settimana fa. Ora Vi chiedo: è possibile per un erede esperire ricorso contro il provvedimento con cui revocarono la pensione a mia madre nel 2007? Mi chiedo in sostanza, oltre alla legittimità di agire, se per un caso come questo si possa avere ancora tempo per presentare ricorso. Spero di essere stata chiara nella descrizione del nostro caso e nell'attesa di una Vs. cortese risposta. Porgo distinti saluti.

Risposta

Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, La informiamo che la questione - così come è stata riferita - non è molto chiara, poiché se la revoca è stata fatta per motivi economici, essa dovrebbe aver riguardato la pensione di inabilità (dovuta a causa dell'invalidità civile del 100% e sottoposta a vincoli di età e di reddito) e non l'indennità di accompagnamento.

Per questo motivo, al di là dei tempi per il ricorso, dovrebbe valutare l'appropriatezza del ricorso in sé, in quanto - torniamo a ripetere - l'indennità di accompagnamento non viene revocata per motivi economici, ma per motivi sanitari. Questo fa pensare, quindi, ad un errore dell'INPS, oppure alla revoca non già dell'indennità, quanto invece della pensione di inabilità.

Le consigliamo di rivolgersi ad un legale per entrare nel merito della questione e valutare, insieme a lui, qualora ci siano ancora i margini per un ricorso (cosa che dubitiamo, visto che sono passati 5 anni), se vale la pena affrontare la causa.


Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Anna Vecchiarini e Pierangelo Cenci
(Assistenti Sociali del Centro per l'Autonomia Umbro)


Data: 25/06/2012
Sezione: Contact Center » L'Esperto Risponde » Accertamenti sanitari » Invalidità civile » Compatibilità/incompatibilità
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