Unità Spinale

a cura di Francesca Leprotti

Dal Rapporto Annuale Regionale dell'Umbria 2006 dell'INAIL
"...Sebbene relativamente rara, la lesione midollare è una condizione tra le più gravi e invalidanti che possano accadere nel posto di lavoro e la sua cura e riabilitazione richiede ingenti sforzi sia sul piano assistenziale e riabilitativo che su quello del reinserimento sociale e lavorativo, e per questo motivo si rendono necessarie diverse sinergie tra operatori ed Istituzioni.
Le centrali operative sono le Unità Spinali, in grado di gestire il soggetto con lesione midollare dall'acuzie sino alla dimissione nel proprio contesto di vita. Questo richiede un team specialistico multidisciplinare ed una struttura con requisiti che vanno dalla localizzazione in un Ospedale sede di Dipartimento di Emergenza alla presenza di
strutture per la riabilitazione intensiva neuromotoria, per la individuazione, prova e prescrizione ausili, ed inserita in una rete territoriale che garantisca la continuità dell'intervento riabilitativo.
In questo contesto devono realizzarsi le opportune collaborazioni tra la struttura sanitaria ed i soggetti esterni interessati a concorrere al miglioramento della qualità della vita delle persone affette da menomazioni per lesioni midollari e, in caso di infortuni sul lavoro, a realizzare il diritto a quella tutela specifica prevista dalle norme costituzionali.
L'Unità Spinale dell'Umbria (USU) è una struttura attiva da quindici anni, attualmente con 10 posti letto, ma in procinto di ampliamento a 18+2 posti letto nel prossimo anno; la nuova struttura è dotata di ampi spazi per la fisioterapia anche in acqua, per la terapia occupazionale, e per l'addestramento alle attività della vita quotidiana in un appartamento che sarà attrezzato anche con i moderni ritrovati della domotica.
Nella USU opera un team multidisciplinare composto da medici di varie specialità, da un servizio infermieristico esperto anche negli aspetti riabilitativi ed educazionali quali l'addestramento di pazienti e familiari necessario per garantire la gestione del mantenimento della salute dopo la dimissione, da fisioterapisti e terapisti occupazionali, e
da un servizio sociale e di supporto psicologico.
Sin dal primo momento del ricovero vengono attivate le collaborazioni con l'INAIL, nei casi di infortunio sul lavoro, con i diversi settori delle ASL per il riconoscimento dell'invalidità civile, per mettere in campo da subito tutte quelle iniziative che permettano la corretta individuazione e prescrizione di ausili e presidi necessari per la autonomia, il
superamento delle barriere architettoniche nel proprio domicilio e nel posto di lavoro.
Attualmente è allo studio con l'INAIL la possibilità di realizzare nella nuova struttura, mettendo in collaborazione le professionalità medico-riabilitative con gli esperti di ausili tecnologici, la progettazione individualizzata di soluzioni per le problematiche complesse dei soggetti con più grave disabilità (tetraplegia alta, ecc) fino all' eventuale sistemazione domotica dell'abitazione e/o dell'ambiente lavorativo.
La convenzione in atto con l'INAIL prevede inoltre che, una volta stabilizzati i postumi, nel caso di infortunati sul lavoro, si proceda ad una valutazione congiunta delle capacità residue con l'individuazione degli eventuali percorsi formativi per una riqualificazione professionale.
Una tale collaborazione sinergica offrirà sicuramente un miglioramento delle prestazioni rese ai rispettivi utenti, perfezionando un protocollo che già dal 2006 sancisce strategie comuni."
Data: 4/02/2008
Sezione: News » Archivio per argomento » Politiche/Servizi sanitari
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