13 ottobre: anche a Terni si è svolta la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico

a cura di Beatrice Ratini

Giunta alla sesta edizione la Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico, organizzata dal Cip, Comitato Italiano Paralimpico, insieme ad Enel Cuore e il supporto della Fondazione italiana paralimpica, quest'anno avrà luogo in 11 città italiane, tra cui Terni. Dalle piazze di Roma e Milano la diretta tv su Sky Sport. Si tratta di un'occasione importante per far conoscere ai bambini e ragazzi con disabilità e alle loro famiglie, con il coinvolgimento delle scuole, le possibilità che offre un'attività sportiva qualunque essa sia, come momento di svago, crescita personale e inclusione sociale.

"Questa Giornata vuol essere un evento promozionale - sostiene il Presidente del CIP e Vice Presidente del CONI Luca Pancalli - per lanciare l'idea di uno sport che non abbia solo lo scopo del raggiungimento di una medaglia, ma che svolga soprattutto una straordinaria funzione pedagogica, educativa e di inclusione sociale".

A Terni in Piazza Repubblica i ragazzi delle scuole hanno avuto la possibilità, durante la mattinata, di sperimentare tanti sport: basket e tennis in carrozzina, torball, tiro con l'arco per non vedenti e persone con disabilità fisica, calcio a 5 Dirp, parete arrampicata sportiva, simulatore tiro a volo (Fitav), lancio delle freccette, scherma.

Testimonial di questa edizione nazionale della Giornata è Fabrizio Macchi, atleta senza una gamba, pluricampione nel ciclismo che si sta già preparando per le prossime Paralimpiadi di Londra 2012. Egli è orgoglioso di partecipare all'evento "perchè portare anche un solo ragazzo con disabilità a fare sport sarebbe una cosa incredibile: non per forza dovrà vincere una medaglia, perchè il semplice fare sport migliora la qualità di vita e permette di dimostrare che anche una persona con disabilità può condurre una vita normale".

La possibilità di praticare uno sport è uno degli ambiti della vita in cui ogni persona deve poter avere la possibilità di scegliere e misurarsi, divertirsi e porsi degli obiettivi. E' ormai da superare il concetto per cui la persona con disabilità deve fare sport esclusivamente per questioni di riabilitazione: è da augurarsi che l'obiettivo da raggiungere sia il benessere psico-fisico della persona tenendo conto, prima di tutto, dei suoi gusti e attitudini.


Data: 7/10/2011
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