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Consigli per il Morbo di Alzheimer

A cura di Mariagnese Torrisi - Dietista del Centro per l'Autonomia Umbro



Introduzione

Nelle persone con morbo di Alzheimer si osserva una perdita di cellule nervose nelle aree cerebrali vitali per la memoria e per le altre funzioni cognitive. Per queste persone è importante essere circondate da amici e da una famiglia affettuosa e comprensiva e avere un aiuto da parte di personale qualificato. È importante anche continuare ad essere attive per mantenere in esercizio le cellule cerebrali.

L'alimentazione è importante e, sebbene non sia stata stabilita una dieta precisa in relazione alla patologia, è consigliabile adottare una dieta varia che comprenda alimenti integrali. È necessario combattere i radicali liberi perché sono i responsabili del deterioramento delle funzioni dell'organismo. Tra le cause dei radicali liberi ricordiamo il fumo di sigaretta, le radiazioni, i grassi e l'inquinamento.


Disturbi correlati

Il decorso della patologia si manifesta con lievi perdite di memoria, fino a concludersi con grossi danni ai tessuti cerebrali, ma la rapidità con cui i sintomi si acutizzano varia da persona a persona. Nel decorso della patologia i disturbi cognitivi si accentuano e possono portare la persona a gravi perdite di memoria, a porre più volte le stesse domande, a perdersi in luoghi familiari, all'incapacità di seguire precise indicazioni, ad avere disorientamenti sul tempo, sulle persone e sui luoghi, ma anche a trascurare la propria sicurezza personale, l'igiene e la nutrizione. Negli stadi più avanzati possono manifestarsi anche cambiamenti di personalità, di comportamento e di umore, insonnia, aggressività e vaneggiamenti che richiedono una cura continua. In alcuni casi si può presentare anche stitichezza, difficoltà di masticazione,disturbi del gusto.


Cosa scegliere

  • 3-10 parole obbligatorieLatte e yogurt parzialmente scremato, formaggi freschi (mozzarella, certosino, robiola, ricotta, fiocchi di latte, formaggini) per il minore contenuto di grassi e per una più facile deglutizione;
  • Cibi a base di soia (cereali e latte) perché ricchi di vitamina B6;
  • Cereali integrali (pane, pasta, crackers, grissini, fette biscottate) perché contengono la vitamina B6, folati e per il metabolismo;
  • Carni magre (vitello, coniglio, arista di maiale, pollo, tacchino, agnello privati del grasso visibile) per il loro minore contenuto di grassi e per problemi di masticazione; fegato una volta la settimana;
  • Salumi: prosciutto crudo, cotto (privati del grasso) e bresaola;
  • Pesce magro (merluzzo, nasello, orata, sogliola, pesce persico, gallinella, halibut (anche surgelato) e pesce azzurro ( alici, tonno fresco, salmone, trota) almeno 3-4 volte la settimana perché molto digeribile e per l'alto contenuto di Omega-3 e Omega-6 che combattono l'aumento di colesterolo;
  • Uova: non più di due volte la settimana;
  • Condimenti: olio di oliva;
  • Frutta fresca (arance, mandaranci, mandarini, kiwi, fragole, banane, avocado, albicocche, pesche, ciliegie, pere, mele, prugne, anguria, melone); succhi di frutta e spremute di agrumi; e frutta secca (noci) perché contengono oli naturali ed acidi grassi essenziali;
  • Verdure: a foglia verde (spinaci, asparagi, broccoli, lattuga) perché ricchi di acido folico, pomodori, peperoni, carote perché ricchi di vitamina C;
  • Legumi (lenticchie e fagioli), passati di verdure e di legumi, purea di patate per una maggiore deglutizione;
  • Marmellata; miele; gelatina di frutta; dolci preparati in casa (senza burro e margarina); gelati;
  • Bevande: caffè e tè decaffeinati.


Cosa evitare

  • 3-10 parole obbligatorieBevande: caffè, tè, alcolici e superalcolici ( perché creano problemi di colesterolo alto ed ipertensione);
  • Salumi: (pancetta, salame, mortadella, cotechino, zampone, salsicce) per l'altissimo contenuto di grassi saturi;
  • Carni: grasse (cacciagione, anatra, piccione);
  • Formaggi grassi stagionati (pecorino, gorgonzola, mascarpone, bel paese) per il loro contenuto di grassi che favoriscono l'aumento di colesterolo; burro, strutto, lardo; panna; salse piccanti;
  • Pesci grassi (anguilla, sgombro) o sotto sale (aringa, baccalà, acciughe); crostacei e molluschi (aragosta, cozze, vongole...);
  • Frutta: loti, uva, fichi per l'elevato contenuto di zuccheri; frutta secca (nocciole, mandorle, pistacchi, datteri);
  • Dolci confezionati.


Fabbisogno nutrizionale

Dieta normocalorica, normoproteica, ipolipidica, normoglucidica: kcal 1800.

Colazione: kcal 450, proteine gr. 9, lipidi gr. 11,25, glucidi gr. 24,75
(pari al 25% delle calorie totali)

Metà mattinata: kcal 90, proteine gr. 1,8, lipidi gr. 2, 25, glucidi gr. 4,95
(pari al 5% delle calorie totali)

Pranzo: kcal 630, proteine gr. 12,6 lipidi, gr. 15,75, glucidi gr. 34,65
(pari al 35% delle calorie totali)

Merenda: kcal 90, proteine gr 1,8, lipidi gr 2,25, glucidi 4,95
(pari al 5% delle calorie totali)

Cena: kcal 540, proteine gr 10,8, lipidi gr 13,5, glucidi gr. 29,7
(pari al 30% delle calorie totali)


È utile sapere

È possibile evitare alcuni problemi prendendo alcune precauzioni o cambiando leggermente il modo di preparare e servire il cibo:

Routine: lasciare più tempo alla persona per mangiare; servire il cibo direttamente nel piatto evitando che la persona si serva da sola; togliere i condimenti dopo averli usati; preparare pasti più piccoli e frequenti se la persona dimentica di aver mangiato; servire il pasto principale a mezzogiorno per evitare difficoltà digestive notturne.

Stoviglie e preparazione della tavola: cercare di trovare delle stoviglie quali piatti infrangibili, sottobicchieri antiscivolo e contenitori per le bevande che non si rovescino facilmente; fare in modo che ci sia un contrasto di tonalità tra piatti e tovaglia ed evitare tovaglie dai disegni troppo forti che potrebbero causare confusione.

Preparazione del cibo: preparare cibi che si possano prendere con le dita se la persona ha difficoltà ad usare coltello e forchetta o è irrequieta e non resiste a lungo a tavola (sminuzzare il cibo a bocconcini rende superfluo l'uso del coltello); preparare del cibo diluito piuttosto che proporre un omogeneizzato per bambini, se la persona non può mangiare cibi solidi, evitare il latte o il succo di limone, che tendono ad aumentare le secrezioni e possono aggravare i problemi respiratori o l'eventuale tendenza a sbavare.


Consigli utili

È importante fornire alla persona con morbo di Alzheimer una quantità di liquido sufficiente per evitare disidratazione, stipsi e aggravamento dello stato confusionale. Se possibile, incoraggiarla a bere almeno 1 litro e mezzo di acqua. Ci sono poi alcuni casi che richiedono un'attenzione ancora maggiore, come, ad esempio, le persone che soffrono di vomito, diarrea o diabete e le persone che assumono diuretici o farmaci per il cuore. In pratica, è bene accertarsi che le bevande non siano troppo calde, perché altrimenti la persona potrebbe scottarsi senza rendersene conto. In caso di evidente nervosismo è meglio evitare le bevande stimolanti (caffè, tè, cioccolata, ecc.) e preferire le bevande di frutta e il latte, come pure le bibite decaffeinate.


Analisi cliniche consigliate

  • Emocromo con formula, glicemia, uricemia, azotemia, colesterolo, trigliceridi, GOT, GPT, gamma GT, fosfatasi alcalina, elettroliti (sodio, potassio, cloro, magnesio, fosforo)
  • omocisteina (per il rischio cardiovascolare),
  • dosaggio vitamina B12 ed acido folico,
  • dosaggio di oligoelementi (selenio, zinco),
  • esame urine.


Approfondimenti

Le proteine della soia, pianta appartenente alla famiglia delle leguminose, pur essendo di origine vegetale, hanno una composizione molto simile a quella delle proteine di origine animale ma, rispetto a questi cibi, i semi di soia hanno il grande vantaggio di non contenere colesterolo e grassi saturi di origine animale. Oggi sempre di più vengono consumati alimenti a base di soia (tofu, miso, pasta, pane, tempeh), per la ricchezza della sua composizione e la sua digeribilità (38% di proteine, 18% di grassi soprattutto insaturi, 31% di carboidrati, percentuali elevate di vitamine e minerali ed altri composti e nutrienti che intervengono nella prevenzione e cura di molte patologie, tra le quali l'Alzheimer).
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