Gentile Utente,
in merito al quesito da Lei posto, è necessario fare due precisazioni importanti:
Il riconoscimento di invalidità civile pari al 100% (o anche dell'indennità di accompagnamento), di competenza della Commissione Medica della ASL, ha la funzione di accertare le condizioni di salute della persona e non la capacità di lavoro effettiva. Per questo motivo non dà un automatico diritto alla pensione di reversibilità, poiché non impedisce di per sé stesso lo svolgimento di un'attività lavorativa.
Inoltre, se il requisito dell'inabilità lavorativa del figlio viene meno per sopraggiunto recupero delle funzionalità necessarie e, quindi, egli può svolgere un'attività lavorativa, anche il diritto a beneficiare della reversibilità viene meno.
Per venire, dunque, alla Sua situazione, la mera certificazione rilasciata dalla ASL per il riconoscimento dell'invalidità civile non è sufficiente per essere beneficiari della reversibilità. Dovrebbe essere in possesso anche della certificazione rilasciata dal Suo Ente previdenziale che attesti la totale inabilità al lavoro. Inoltre, il fatto che all'epoca del decesso di Suo padre Lei non aveva alcuna forma di disabilità, tende ad escludere la possibilità che Lei possa ottenere la pensione.
In ogni caso, Le consigliamo di rivolgersi al Suo Ente previdenziale per ogni ulteriore precisazione.
Per ogni altra informazione, può contattarci telefonicamente al numero 0744 27.46.59.
Nella speranza di aver fornito una risposta chiara ed esaustiva, inviamo cordiali saluti,
Margherita Di Giorgio e Pierangelo Cenci
(Assistenti Sociali del Centro per l'Autonomia Umbro)